L’analisi di Demopolis sul voto delle Regionali passa in esame i flussi e le migrazioni dei voti e a proposito del successo della coalizione a supporto di Nello Musumeci sostiene: «Alla vittoria politica del centrodestra non corrisponde un successo netto in chiave elettorale” perché “la coalizione di centrodestra ha perso circa 50 mila voti rispetto al 2012 (considerando insieme le candidature di Musumeci e Miccichè) che, in termini percentuali, corrispondono a meno 2,6 punti percentuali”. Per la precisione, nel 2012 i partiti che hanno sostenuto domenica la candidatura di Musumeci avevano raccolto il 44,7 per cento dei voti, mentre in questa occasione si sono fermati al 42,1 per cento». La rilevazione dell’istituto parla anche della fuga di consensi dalla coalizione che nel 2012 sostenne ed elesse Rosario Crocetta. Per l’istituto di ricerca un elettore di centrosinistra su tre ha votato per i 5 stelle. Su 100 siciliani che cinque anni fa votarono per l’ex sindaco di Gela, solo 51 domenica scorsa hanno votato Fabrizio Micari. Trenta hanno infatti optato per Giancarlo Cancelleri, 14 hanno svoltato a destra per Nello Musumeci, solo in due hanno scelto il candidato della sinistra Claudio Fava.
Tre su 100 si sono astenuti. Nello Musumeci ha avuto il 56 per cento dei voti che aveva ottenuto nel 2102, il resto è venuto per il 27 per cento dai sostenitori di Gianfranco Miccichè, il 10 per cento da quelli di Crocetta e il 2 per cento da chi aveva appoggiato Cancelleri. Musumeci ha preso 22mila voti in più (su 831mila) rispetto alla somma dei consensi della sua coalizione. L’istituto Cattaneo da parte sua fa un’analisi ancora più approfondita che dovrebbe fare riflettere neo Presidente della Regione: «Alla vittoria politica del centrodestra non corrisponde un successo netto in chiave elettorale” perché “la coalizione di centrodestra ha perso circa 50 mila voti rispetto al 2012 (considerando insieme le candidature di Musumeci e Miccichè) che, in termini percentuali, corrispondono a meno 2,6 punti percentuali”. Per la precisione, nel 2012 i partiti che oggi hanno sostenuto la candidatura di Musumeci avevano raccolto il 44,7 per cento dei voti, mentre in questa occasione si sono fermati al 42,1 per cento.
Cancelleri, di contro, ha quasi raddoppiato i suoi consensi e M5S si conferma primo partito rispetto al 2012. “Quindi — sostiene l’Istituto Cattaneo — se per Cancelleri e il M5S si può parlare di una sconfitta in sorpasso, cioè in crescita rispetto alle precedenti consultazioni, il risultato del centrodestra può essere descritto come una vittoria in retromarcia, prodotta soprattutto dall’abilità dei dirigenti locali e nazionali dei partiti nell’assemblare una coalizione competitiva (anche verso l’area dell’astensione) e — pur con qualche perdita elettorale — vincente”.