La Cisl Scuola viaggia nel segno della continuità. Il V Congresso della Federazione, tenutosi oggi all’Istituto Antonello, ha infatti confermato Laura Fleres come segretaria generale. Elsa Muscolino e Francesco Colavita sono stati eletti nella segreteria provinciale.
Al centro dei lavori congressuali è stato posto lo stato di salute della scuola, con particolare attenzione al territorio messinese. “La buona scuola per rilanciare il Paese” è stato questo lo slogan dei lavori presieduti dalla segretaria nazionale della Cisl Scuola, Rita Frigerio.
“Per uscire da questa situazione di crisi – ha detto la Frigerio – il Paese ha bisogno del capitale umano e questo si costruisce e cresce all’interno del sistema della formazione e dell’istruzione. Purtroppo nell’ultimo quadriennio la scuola è stata oggetto solo di tagli pesanti ed è stata ritenuta una spesa e un costo anziché un investimento. Con i congressi territoriali in tutto il Paese vogliamo lanciare questo messaggio al futuro governo: bisogna investire dalla scuola per uscire dalla crisi”.
“Dalla scuola e dalla formazione – ha affermato nel suo intervento il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese – nasce il futuro anche per la nostra comunità. Anche a livello locale si registra poca attenzione alle politiche scolastiche, confinate ai costi e ai conseguenti tagli. Fino a quando si ritiene che la conoscenza è un costo e non un investimento non abbiamo futuro. A partire dalla nostra provincia, in cui il tasso dispersione e scolastica sta toccando un livello di guardia perché quasi al 30%. In un territorio depresso come il nostro, la scuola deve essere la fabbrica di futuro. Dare formazione è prospettiva di lavoro e occupazione, ma se si mortificano ogni giorno, sul piano professionale e salariale gli operatori scolastici, non si può pretendere di trovare serenità e stimoli per far crescere le nuove generazioni. Come Cisl – ha concluso Genovese – offriamo un presidio di libertà e di proposte che valorizzino le competenze, la conoscenza e non le conoscenze”.
A tracciare il quadro, desolante, della scuola messinese, ci ha pensato la segretaria provinciale Laura Fleres. “In provincia di Messina – ha detto – la riduzione dei posti nel triennio 2009/2012 con la Riforma Gelmini è stata particolarmente pesante: oltre 400 posti nella Scuola Primaria, altrettanti nella Scuola secondaria di II grado, mentre la Scuola secondaria di I grado ne ha fatto registrare circa 300 e solo la Scuola dell’Infanzia ne è rimasta indenne. In tutto sono oltre 1200 i posti docenti in meno negli organici provinciali, cui si devono aggiungere i circa 700 posti persi tra il personale ATA che portano il totale a 1900 posti persi, solo per circa la metà compensati dai pensionamenti, che sono stati attorno a 950. A fronte di ciò – ha continuato la Fleres – l’immissione in ruolo del personale ha costituito, nella nostra Provincia, una piccola boccata di ossigeno con circa 400 posti in tutto fino all’anno in corso, comprensivi di quelli docenti e pochissimi Ata, mentre una forte incidenza in negativo ha avuto l’operazione “Razionalizzazione e Dimensionamento” messa in atto recentemente dal Miur e dall’Assessorato all’Istruzione e Formazione della Regione Sicilia, che ha causato il sottodimensionamento di 24 istituzioni scolastiche con relativa perdita di posti dei Dirigenti scolastici e dei Direttori dei servizi generali e amministrativi, di cui parecchi alla fine della carriera, che hanno perso il posto di lavoro e si sono visti assegnare a Scuole molto lontane e alcuni addirittura fuori provincia”.
La Fleres ha affrontato anche il capitolo Formazione “che – ha detto – condivide con la Scuola “le medesime finalità di crescita della persona e del capitale umano di cui dispone il Paese. Insieme devono muoversi in un’ottica che sempre più deve tendere a realizzare un sistema formativo che generi competenze, oltre ad assicurare inclusione. È questa la connotazione valoriale che la Cisl Scuola vuole dare perché per rilanciare lo sviluppo del Paese bisogna considerare Scuola e Formazione Professionale come attori che insieme concorrono a realizzare un più efficace contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico, sostenute da politiche di investimento in capitale umano”.
E’ andato oltre i tagli il segretario regionale Vito Cudia: “La Sicilia – ha affermato Cudia – subisce la mortificazione di non avere una legge per il diritto allo studio. Non c’è quindi una politica di investimento verso l’edilizia scolastica, verso l’offerta formativa per gli studenti ma assistiamo a una privazione che ricade negativamente sulla società che vogliamo costruire per il futuro. Questo congresso vuole rilanciare e, come dice lo slogan, liberare le energie positive che devono essere investite sui ragazzi. E in questo, la classe docente e tutto il personale della scuola deve svolgere un ruolo da protagonista”.