La Giunta “messinese” di Claudio Fava

Ci sono due ex sindaci, un formatore, un ex deputato e un attore e regista. Claudio Fava presenta una prima tranche della squadra di assessori per la sua eventuale giunta: ne fanno parte l’ex sindaca di Barcellona Pozzo di Gotto Maria Teresa Collica (che assumerebbe la delega agli Enti locali), l’attore e regista messinese Ninni Bruschetta (Beni culturali, ma “insieme col Turismo”, anticipa Fava), l’ex sindaco di Palma di Montechiaro Rosario Gallo (Territorio e Ambiente), il formatore Massimo Papa (Istruzione e Formazione) e l’ex deputato Ottavio Navarra (al momento con una delega da definire).

Fava, però, prima di presentare gli assessori torna sui sondaggi, citando quello di Demos&Pi per Repubblica. “Noi – garantisce – non corriamo per un piazzamento, ma per vincere. L’obiettivo insomma non è il terzo posto. Nel sondaggio c’è un dato politico significativo: siamo in cima per il gradimento. Ora bisogna trasferire questo dato sui consensi”. Poi, però, tocca alla giunta designata: Papa sottolinea come “i corso siano fermi da due anni e mezzo” e come si debba invece “tarare la formazione sul mercato del lavoro, mentre Gallo batte sull’emigrazione. “A Palma – dice – la metà delle case è vuota. I nostri giovani sono emigrati in Germania.

C’è uno sviluppo urbanistico basato sull’abusivismo e i nostri sindaci sono eroi senza mezzi. In Sicilia abbiamo bisogna puntare sul risanamento ambientale e urbano: rilanciare i centri storici sarebbe un piano Marshall, altro che Ponte sullo Stretto”. “Moltissimi Comuni – ricorda invece Collica – sono in dissesto o in pre-dissesto. È vero che bisogna tagliare gli sprechi e combattere l’evasione fiscale, ma la Regione deve premiare i Comuni virtuosi. Per i precari serve una deroga ai vincoli per le assunzioni e la stabilizzazione”.

“La Sicilia – aggiunge Bruschetta, già indicato in giunta cinque anni fa da Giovanna Marano – ha un patrimonio spaventoso. Abbiamo 14 teatri greci e per 60 anni abbiamo devastato il nostro patrimonio. Abbiamo avuto un ministro, Giulio Tremonti, secondo il quale ‘con la cultura non si mangia’.

In Sicilia potremmo mangiare solo con quello: ad esempio si girano più film e fiction qui che altrove, ma la Film Commission ha una gestione priva di strategia. La Sicilia potrebbe produrre film, invece siamo ostaggio del provincialismo”. “Quando ci dicono che il problema della Sicilia è l’immigrazione – chiude Navarra – noi diciamo a voce alta che il problema è invece l’emigrazione. Quando le mani si mettono insieme le battaglie si possono vincere”. (@G.Pensavalli)

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