In data 29 gennaio 2013 Ufficiali di P.G. del Corpo Forestale Regione Siciliana hanno proceduto al
sequestro preventivo dell’impianto di trasformazione in energia elettrica del biogas annesso alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Si tratta dell’impianto di produzione di energia elettrica dalla combustione di biogas dell’impresa Osmon S.p.a. Di Borgo Vercelli, sito all’interno della discarica in Contrada Zuppà e gestita dalla società Tirreno Ambiente S.p.a., già sottoposto ad un sequestro nell’aprile 2012.
L’attività di P.G. è stata delegata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona P.G. a seguito d’indagine coordinate dal dott. Giorgio Nicola ed il sequestro preventivo è stato disposto dal G.I.P. dott.ssa Anna Adamo.
L’impianto è stato consegnato in custodia giudiziale al responsabile tecnico della Osmon S.p.a.
presente sui luoghi e l’ impianto stesso resta attivo per non determinare situazioni di criticità nel corpo della discarica. Il Giudice ha inoltre disposto il divieto di cessione dell’energia prodotta.
A cura della Procura è stato nominato Amministratore Giudiziario dell’impianto in questione il Prof.
Ing. Giuseppe Cannistraro di Palermo.
Il personale operante in forza anche al Distaccamento Forestale di Barcellona P.G. è stato coordinato dell’Ispettore Ripartimentale delle Foreste di Messina.
Non è la prima volta che l’impianto viene sequestrato. Nell’aprile del 2012 i Carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Catania, coadiuvato dal personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana – Ispettorato Ripartimentale di Messina-, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, nell’ambito di indagini in materia ambientale coordinate dalla Procura della repubblica della città del Longano. Era infatti emerso che l’impianto in questione, della potenza dichiarata di 7,8 Kw, sarebbe stato realizzato e messo in funzione già dall’anno 2008 senza le necessarie autorizzazioni ambientali, in violazione delle norme esistenti in materia, ovvero senza aver richiesto ed ottenuto l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera derivanti dalla combustione del biogas, nonché senza inviare la comunicazione e i dati relativi al monitoraggio delle emissioni prescritte dalle norme vigenti.