di Palmira Mancuso – Fede, tradizione ma soprattutto identità. Il culto della Madonna della Montagna è tra i più antichi dello Stretto, così come la Confraternita a lei dedicata e la cui presenza è documentata in un medagione in argento del 1736, anche se si pensa sia nata prima.
Cosa ci fanno i messinesi nel cuore dell’Aspromonte? Una questione affascinante che ci riporta al tempo in cui la pesca e in particolare la caccia al pescespada, erano il motore dell’economia nella zona nord della città. Sono stati proprio i pescatori di Ganzirri e Torre Faro a far conoscere questo culto, che assieme a San Nicola è uno dei momenti spirituali più sentiti della marineria locale.
Ecco il momento della traversata che abbiamo seguito in diretta fb:
Anche quest’anno una suggestiva processione di barche l’1 settembre si è snodata dal centro storico di Ganzirri, con la sua torre saracena, fino ad approdare a Cannitello, dove la confraternita di Campo Calabro ha accolto i pellegrini e custodito la statua della Madonna della Montagna venerata a Ganzirri in attesa del rientro dalla tradizionale festa a Polsi il 2 settembre.
La bellissima statua, creata in dimensioni adatte al trasporto, è stata scolpita dall’artista Nuccio Bertuccio e consacrata al culto il 30 agosto 1971 da Mons. Celona dopo che venne distrutto una sorta di baldacchino che i pellegrini usavano trasportare fino a Polsi.
Quest’anno il corteo ha visto la presenza di alcune feluche (la Simone e la Patriarca, di Ganzirri e di Scilla) che hanno partecipato al corteo marinaro rappresentando le altre barche ormai tirate per la stagione invernale.
L’acquazzone estivo di ieri ha impedito la celebrazione della Messa sulla spiaggia, chiudendo nella Chiesa di San Nicola il pellegrinaggio che anche quest’anno ha visto i siciliani presenti in Aspromonte, dove al suono di fisarmoniche e tamburelli hanno aggiunto quello della zampogna suonata da Lillo Bertuccio.
Abbiamo seguito i pellegrini fino a Polsi, qui una fotogallery che ripercorre la due giorni tra lo Stretto e l’AsproMonte.