Si è svolto stamane 21 gennaio 2013 nell’Aula Magna dell’Università di Messina un seminario ANVUR sul tema “La verifica degli esiti degli apprendimenti effettivi dei laureandi”. Al seminario sono intervenuti il Prorettore Vicario, prof. Rita De Pasquale, la prof. Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, componente Anvur, la prof. Daniela Baglieri, Prorettore alle Procedure di valutazione del sistema universitario, la prof. Maria Enza La Torre, Prorettore all’Attuazione delle norme statutarie, dei nuovi assetti istituzionali e rapporti con le Istituzioni locali, la prof. Anna Murdaca, delegato rettorale alle Problematiche studenti, la prof. Stefania Scarcella, delegato rettorale all’Orientamento e Tutorato, il dott. Ivo Blandina, Presidente Confindustria Messina, gli studenti Alessandro Italiano e Selena Gasperini.
Sono 12 le Università che hanno aderito al progetto di sperimentazione sulla verifica degli esiti degli apprendimenti– tra le quali il Piemonte Orientale, Trento, Camerino e Messina – che si svilupperà per tutto il 2013 e che comporterà la somministrazione agli studenti laureandi (coloro che hanno completato i corsi di base previsti dal loro corso di studio, che sono circa 30 mila in tutta l’Italia) di test per la misurazione di alcune competenze trasversali, in un arco di tempo di 90 minuti.
La prof. Rita De Pasquale (che ha coordinato il seminario al posto del Rettore Tomasello, fuori sede per impegni istituzionali) ha presentato il curriculum di altissimo profilo della relatrice, la prof. Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, “nata a Roma, laureata alla Bocconi di Milano, ha frequentato il MIT, nel 1980 ha vinto il concorso di docente ordinario all’Università di Trieste, in atto docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma, già membro del Consiglio Direttivo del CIVR, oggi componente del Consiglio direttivo dell’Anvur, con un’attività lavorativa caratterizzata da numerose esperienze internazionali, molto impegnata tra l’altro per la parità uomo-donna nell’ambito della carriera lavorativa”.
La prof. Kostoris ha spiegato le quattro motivazioni che sono alla base del progetto voluto dall’Anvur (l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) che sono: le ragioni della sperimentazione, i criteri, le modalità e le aspettative. “Gli studenti italiani – ha affermato la docente componente dell’Anvur – sono carenti nelle competenze generaliste perché non sono abituati a concentrarsi sulle parole chiave, il che è il risultato di uno studio improntato sul nozionismo”. La prof. Kostoris ha spiegato che l’obiettivo finale del progetto è quello di migliorare la qualità dell’istruzione del nostro Paese, puntando sull’incremento dei finanziamenti volti a migliorare il capitale umano, perché è fondamentale “migliorare non l’occupazione, ma l’occupabilità, nel presupposto che il lavoro di oggi non sarà quello di domani, tendendo conto che spendere di più non basta per migliorare la qualità della didattica, perché il concetto fondamentale è spendere meglio”.
La prof. Anna Murdaca è intervenuta sul tema “Realtà socio-economiche e loro incidenza sugli apprendimenti effettivi degli studenti”, evidenziando l’importanza ed il respiro internazionale di un tema quale è appunto quello di “una nuova cultura della valutazione in Università che sappia valorizzare la pratica e/o metodologia qualitativa come strategia necessaria per il miglioramento della formazione universitaria, posto che l’Università sente il bisogno di un salto di qualità proprio in direzione di quelle variabili di contesto, quali le realtà socio-economiche, che possono ostacolare il raggiungimento degli obiettivi effettivi”.
La prof. Stefania Scarcella è intervenuta sul tema “L’Università di Messina e il Job Placement”, affermando che “per una Università che voglia offrire una formazione competitiva a livello internazionale è importante misurare le competenze generaliste e specialistiche dei propri laureandi attraverso test appropriati, solo così essa potrà guardare a risultati effettivi, internazionalmente comparabili, della qualità didattica”. La docente messinese ha poi evidenziato il rapporto fondamentale tra Università ed imprese, indicando nel settore “Job-placement” degli Atenei lo strumento facilitatore della transizione e dell’ingresso dei laureati nel mondo del lavoro.
La prof. Daniela Baglieri si è soffermata sugli indicatori, da lei ritenuti “strumenti freddi, troppo tecnicisti e manovrabili”, riconoscendo che l’Università di Messina, partecipando al progetto di sperimentazione si vuole fare “una sorta di esame di coscienza” e che “bisogna immaginare spazi didattici intersettoriali per valorizzare il sapere generato dai corsi di studio del nostro Ateneo”. Ha, poi, presentato due studenti dell’ex Facoltà di Economia, Alessandro Italiano e Selena Gasperini (Team I&G Unime-Economia) che si sono aggiudicati il 2° posto, su duemila studenti provenienti da 16 Facoltà italiane, nella finale dell’ ”University Management Competition 2012” svoltasi a Milano nello scorso mese di novembre. I due studenti hanno parlato della loro esperienza nel “Business Game”, uno strumento formativo che ha simulato un contesto decisionale aziendale che ha premiato il migliore posizionamento strategico dell’impresa rispetto a obiettivi di breve e medio termine.
La prof. Maria Enza la Torre, dopo avere rappresentato “l’iniziale preoccupazione che sembrava emergere tra noi docenti prima dell’inizio del seminario, in riferimento alla delicatezza della materia della verifica degli esiti degli apprendimenti effettivi dei laurreandi”, si è dichiarata fiduciosa, dopo averer ascoltato l’articolata articolata e bene esposta relazione della prof. Kostoris, passando poi a presentare un progetto di didattica innovativa realizzato dagli studenti del corso di laurea magistrale in Economia e Diritto, che si è svolto nell’arco di un semestre e che ha riguardato alcune sentenze emesse dal Giappone. Nell’ambito del progetto è stata anche effettuata una rilevazione di gradimento sugli studenti del 1° anno allo scopo di promuovere “un nuovo modo di valutare ed essere valutati “.
Il dott. Ivo Blandina, Presidente Confindustria Messina, dopo avere esordito sottolineando l’importanza che rivestono gli aspetti relativi al dialogo, alla continuità ed alle risorse (“spero che la Giunta Crocetta trovi le risorse che permettano di migliorare la competenza dei nostri studenti”) ha parlato della situazione delle aziende siciliane (in particolare quelle del distretto della nautica e di quello manifatturiero) che a causa della crisi non riescono ad offrire possibilità occupazionali ai laureati dell’Ateneo messinese. “Vista la gravissima disoccupazione giovanile in Italia, con percentuali che fanno paura, 37% da noi rispetto al 9% della Germania, per uscire dalla crisi – ha affermato Blandina – bisogna puntare sulla tecnologia e sull’implementazione del sapere, sulla più stretta collaborazione tra Università e imprese, puntando ad accrescere il numero di studenti che si iscrivono ai corsi di laurea ad indirizzo tecnico e scientifico, assicurando incentivi fiscali alle imprese che assumono e facendo leva sui tirocini a favore di laureati e laureandi”.
A conclusione del seminario, si sono registrate le domande delle prof. sse Maria Chiara Aversa, Adriana Ferlazzo, Marianna Gensabella, del prof. Carlo Busacca, di Danilo Merlo (rappresentante studenti in seno al CdA) alle quali quali ha fatto seguito la puntuale ed esauriente risposta della prof. Kostoris.