I sindaci di Barcellona e dei comuni limitrofi hanno chiesto ed ottenuto un incontro col commissario dell’ASP di Messina , Manlio Magistri, che ha rifiutato un confronto con la sola amministrazione barcellonese accettando invece quello con tutti i primi cittadini eventualmente interessati da un temuto depotenziamento o addirittura smantellamento del Cutroni Zodda.
Da tempo l’ospedale si trova al centro di una disputa di difficile soluzione: da un lato l’esigenza della Regione di ridurre le spese sanitarie, dall’altro il bisogno di assistenza di una popolazione complessiva di 100 mila persone. Il comunicato stampa giunto nel pomeriggio alle varie redazioni locali parla di futuri miglioramenti del servizio, con l’aggiunta di un macchinario per la risonanza magnetica che in effetti ridurrebbe le lunghe liste di attesa nella vicina Messina:
“ Si è svolta ieri, su iniziativa del sindaco Maria Teresa Collica, presso il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, una riunione con i sindaci del comprensorio, avente ad oggetto la situazione del distretto socio-sanitario di Barcellona P.G. (D28), in vista del consiglio comunale straordinario che si terrà sul tema lunedì sera. L’incontro preliminare è stato voluto anche per rapportarsi con il dott. Manlio Magistri, commissario dell’Asp, che non presenzierà al consiglio comunale, riconoscendo solo i sindaci del distretto come interlocutori istituzionali con cui affrontare la questione. Tra i presenti, i sindaci di Barcellona, Terme Vigliatore, Rodì Milici, Furnari e il vicesindaco di Castroreale.
Il Commissario ha assicurato che saranno posti in essere gli adempimenti necessari per migliorare i servizi esistenti e per realizzarne di nuovi, nel rispetto dei limiti di sicurezza delle strutture esistenti. L’azienda sanitaria ha già richiesto all’assessore regionale l’installazione di una risonanza magnetica di ultima generazione che costituirà un elemento qualificante della struttura ospedaliera barcellonese. L’installazione dovrebbe avvenire entro febbraio 2013 e rappresenterebbe la concreta assicurazione che l’ospedale di Barcellona non verrà chiuso.
Restano aperti i dubbi sulla rimodulazione degli ospedali di Barcellona e Milazzo, anche se il commissario ha provato a rassicurare i sindaci garantendo che qualsiasi modifica verrà concertata. Resta adesso da interloquire con il governo regionale e con il competente assessore alla Sanità, che dovrebbe assicurare un incontro a breve.
Alla riunione era presente anche il Dr. Nunzio Rosania, direttore dell’O.P.G. di Barcellona P.G. per discutere del problema della struttura, attualmente sotto sequestro, ad opera della Commissione di inchiesta sul Servizio Sanitario nazionale. L’assessorato regionale alla Sanità avrebbe garantito il recepimento, entro febbraio, del D.P.C.M. dell’1 aprile 2008, relativo al transito dell’OPG dalla sanità penitenziaria al servizio sanitario regionale. Ciò comporterà il trasferimento dei servizi e del personale di area sanitaria, attualmente alle dipendenze del Ministero di Grazia e Giustizia, nelle rispettive Asp di appartenenza. Entro il 31 marzo l’Opg verrà chiuso e riconvertito in Casa di reclusione. L’interlocuzione col governo regionale diventa pertanto ancora più stringente, dovendo proprio la Regione individuare le strutture in cui far confluire gli internati. ”
Ma non v’è nota riguardo i reparti cardiologico e pediatrico, per i quali si chiedono potenziamenti utili a non sovraccaricare, invece, il Fogliani di Milazzo. Rimangono inoltre le ansie legate all’OPG, considerato in questo caso alla stregua di una struttura sanitaria perchè sotto sequestro a causa delle inadeguatezze mediche nel trattamento dei detenuti con problemi di salute mentale e fisica. La questione dunque è ancora aperta e poche sono le certezze mentre, inevitabilmente, giungono pronte le lamentele del consiglio comunale barcellonese che si sente scavalcato e privato della propria libertà di espressione: tramite il presidente Angelo Paride Pino esso fa sapere di ritenere assurda la mancanza di un invito ad almeno un suo rappresentante.
Così adesso, come lo stesso presidente Pino palesa, v’è il rischio che la “vicenda Cutroni Zodda” diventi definitivamente motivo di scontro anche in campo politico, contrariamente a quanto invece ci si dovrebbe augurare per una veloce soluzione del problema. (CARMEN MERLINO)