Da Celeste Brancato a Paolo Magaudda, perchè l”identità” è anche memoria. E così il nuovo corso del Teatro Vittorio Emanuele vuole partire da qui. Lo ha spiegato Simona Celi, primo direttore artistico donna dell’Ente: “Finora il Vittorio Emanuele ha assunto di volta in volta l’identità dei direttori artistici che venivano designati e portavano le loro produzioni. Io voglio lasciare al Teatro qualcosa che resti, un’identità che porterà il nome del Vittorio Emanuele in Italia e non quello di un singolo direttore. Il primo passo sarà quindi l’istituzione di una Compagnia teatrale stabile, così come ce l’hanno il Bellini ed il Massimo e tutti i grandi teatri”. La compagnia stabile porterà il nome di Celeste Compagnia, dedicandola all’attrice messinese prematuramente scomparsa.
“L’obiettivo è la normalizzazione, ed è in corso il traghettamento. Quando si parla di traghettare non si guarda mai al porto dal quale si è partiti ma a quello di approdo”. Così il sovrintendente Egidio Bernava nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri al Teatro che ha affrontato diversi aspetti.
A fine conferenza è stata intitolata all’ex sovrintendente Paolo Magaudda la biblioteca dell’Ente, alla presenza della vedova e dei figli. Magaudda, scomparso il 10 febbraio scorso, è stato sovrintendente per 12 anni.
“Ci mancherà la sua passione, il suo essere a tratti pignolo, ma amatissimo da tutti, dal personale agli artisti” ha commentato Bernava.
Presenti anche gli ex vertici e Cda del Teatro da Ordile a Trimarchi, mentre, commosso, l’ex vicepresidente Gustavo Ricevuto ha tracciato un breve ricordo di Magaudda “siamo contenti che sia stata accettata la nostra proposta. Paolo era davvero, come direbbe qualcuno, un “postumo”, cioè qualcuno che ricorderemo sempre perché era sempre un passo avanti a tutti.” (Emanuele Morabito)