SERIE A, IL PUNTO: MAMMA HO PERSO LA JUVE

 

Maya permettendo, le festività natalizie incombono e se, nel celebre cult, il piccolo Kevin perde l’aereo, in Serie A le inseguitrici vedono invece decollare la Juventus, che supera in scioltezza l’Atalanta e aumenta notevolmente il vantaggio sulla seconda. Mentre però la famiglia McCallister riuscirà comunque a riunirsi per Natale, la stessa cosa non avverrà di certo in campionato, dato che i sette punti di margine sin qui accumulati consentiranno ai i bianconeri –laureatisi campioni d’inverno con due turni d’anticipo- di trascorrere tutte le vacanze in testa in beata solitudine. 
La Signora liquida la pratica orobica in meno di mezzora. Vucinic sblocca la gara dopo 90 secondi, poco prima del quarto d’ora Pirlo pennella il raddoppio su punizione e, infine, Marchisio la mette definitivamente in ghiaccio al 27′ con una rasoiata da fuori area. Dopo qualche minuto i bergamaschi restano anche in 10 a causa dell’espulsione di Manfredini e il tutto si riduce a mera gestione per Conte che -consapevole di essere già in piedi sui pedali per la prima vera fuga della stagione- nella ripresa coglie l’occasione per far rifiatare il montenegrino, Barzagli e Marchisio.

Alle spalle della battistrada, inciampano i principali competitors. Nell’anticipo del sabato sera, la sfortunatissima Inter è uscita sconfitta dall’Olimpico contro una Lazio prima salvata dai pali e da Marchetti e poi cinica nel colpire con una zampata di Miro Klose a pochi minuti dalla fine. Adesso i nerazzurri, che hanno comunque mantenuto la piazza d’onore, dovranno in primis guardarsi le spalle dato che in zona Champions ormai è bagarre, con sei squadre racchiuse nel giro di 7 punti.

Clamoroso invece l’ harakiri casalingo del Napoli nel posticipo contro il Bologna. San Paolo gelato già nel primo tempo conclusosi sull’1-0 per i felsinei, ma il clou arriva nella seconda frazione di gioco, teatro di una vera e propria girandola di emozioni. Gli uomini di Mazzarri riescono a ribaltare il risultato con Gamberini e Cavani ma, nel convulso finale, cadono per effetto del micidiale uno-due firmato da Kone (con una bicicletta da bustina Panini) e dal rientrante Daniele Portanova. Notte fonda all’ombra del Vesuvio, quindi: la capolista allunga a +8 e, per di più, incombe la scure della giustizia sportiva che dovrebbe comminare alla società di De Laurentiis due punti di penalizzazione per le tristi vicende di “Scommessopoli” che hanno riguardato Cannavaro e Grava, oltre all’ex portiere Gianello che ha già patteggiato ex. art 24, quindi con ammissione di colpa.

Assolutamente da rimarcare il 4-1 del Milan ai danni del Pescara, non tanto per la difficoltà dell’impegno in sé quanto per il fatto che, con questi ulteriori tre punti, i rossoneri raggiungono quota 27 in classifica, proseguendo l’inesorabile marcia di riavvicinamento alle prime posizioni intrapresa da un mese a questa parte; la Roma con i suoi 29 punti è già nel mirino, mentre il terzo posto adesso dista soltanto sette lunghezze: non male considerando il disastroso inizio di stagione.

Con lo stesso roboante score la Fiorentina, trascinata dal sempre più redivivo Luca Toni, maramaldeggia sul Siena nel lunch-match domenicale costato la panchina a Serse Cosmi (Beppe Iachini in pole per la sostituzione), mentre si interrompe a Verona contro il Chievo la striscia di vittorie consecutive della Roma. Nella nebbia del Bentegodi, a tre minuti dalla fine si materializza Pellissier –bravo a scattare (caso strano) sul filo del fuorigioco- per poi depositare a porta vuota dopo aver scartato Goicoechea. Schivi nel dopo partita sia Zeman, che polemicamente non si è presentato davanti ai cronisti, che Baldini, abile a glissare sulle ennesime domande riguardanti il futuro di Daniele De Rossi.

Per quanto riguarda le altre gare di questo 17mo turno di campionato, larghi successi tra le mura amiche per Catania (3-1 in rimonta sulla Sampdoria) e Parma (ennesimo 4-1 di giornata, a farne le spese il Cagliari). Da evidenziare tra le fila emiliane la superba prestazione dell’attaccante franco-algerino Belfodil, strappato in estate ai cugini del Bologna e confermatosi anche ieri un autentico diamante grezzo su cui lavorare. Equa divisione della posta in palio, infine, tra Genoa e Torino e in Udinese – Palermo, entrambe terminate sul risultato di 1-1.(JODY COLLETTI)

 

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