Migranti minori non accompagnati, dal Comune progetto di accoglienza per 37

Un nuovo Sprar per accogliere altri 37 migranti minori non accompagnati. Questo l’obiettivo dell’assessorato ai servizi sociali, che ha partecipato ad un bando del Ministero dell’interno.

“Messina, relativamente al fenomeno migratorio, ha raccolto la sfida di città di sbarco – si legge in una nota ufficiale –  ed è costantemente impegnata su tutta la filiera dell’accoglienza e nella ricerca di modelli e soluzioni per rendere il passaggio e la presenza dei migranti più sostenibile sul piano socio-economico, affinché diventi un efficace modello di “welfare locale”.

Messina fa parte della rete di Enti locali che hanno aderito al modello, nel sistema pubblico, di “accoglienza organizzata” per i richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), nella logica della tutela dei diritti universali, che vuole superare il concetto di accoglienza quale mera sistemazione e di presa in carico dei bisogni primari di vitto ed alloggio attraverso l’offerta di processi di accompagnamento e di orientamento nella realizzazione di un reale progetto inclusivo nel territorio.

L’Amministrazione comunale – continua il documento –  sulla scorta dell’esperienza acquisita, fin dal 2013, è fiduciosa del ruolo delle reti locali e del loro sviluppo attraverso il coinvolgimento del terzo settore e della società civile, per realizzare sempre più adeguate misure di accoglienza, protezione ed integrazione. Per tali motivi, dopo aver dato prova di sostenere il modello complementare di accoglienza/protezione, ottenendo il finanziamento per l’accoglienza di 71 soggetti vulnerabili, sulla stessa linea, con il prezioso apporto dei soggetti partner del terzo settore, lo scorso venerdì 5, partecipando al Bando del Ministero dell’Interno, ha presentato al Servizio Centrale dell’ANCI una nuova proposta progettuale per accogliere 37 minori non accompagnati. La potenziale autorizzazione consentirà la creazione, nel nostro territorio, di strutture di seconda accoglienza, di piccole dimensioni, luoghi dove i minori “in movimento” possano realizzare, da protagonisti attivi, il loro progetto migratorio. Ciò consentirà alla città di completare l’offerta dei servizi di accoglienza e protezione, adeguandoli ulteriormente agli standard di qualità e di potersi confrontare, in modo autorevole, con il sistema Europa.”

 

 

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