Tra i tanti tesori nascosti in città, che il tempo e gli eventi hanno voluto risparmiare sì che tutti ne potessimo godere, c’è l’abbazia normanna, presso Mili San Pietro, nella zona sud di Messina.
Novecentoventi anni di storia da conoscere non sono certo pochi, ed è proprio per questo che le associazioni giovanili CTG LAG proteggiamo la natura, Giosef Messina, Ionio Messina Sud con in testa l’associazione culturale Piattaforma Creativa, hanno ideato il progetto “Adotta la chiesa normanna”, (di cui Messinaora.it è media partner ufficiale) che ha visto concretizzarsi proprio ieri il suo primo step.
Il contest video-fotografico “Portiamo alla luce i beni invisibili” bandito dalla Fondazione Telecom Italia ha fornito alle associazioni interessate lo spunto per un progetto ambizioso.
A quasi venti anni dalla dichiarazione di vincolo a favore dell’abbazia di Santa Maria di Mili San Pietro quale bene d’interesse storico, artistico ed architettonico di particolare pregio, l’obiettivo principale permane quello di promuovere il recupero, la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione della chiesa normanna e dell’annesso monastero fondato dal Gran Conte Ruggero d’Altavilla nel 1091.
In sostanza ci si auspica di mettere finalmente la parola fine ad una complessa situazione burocratica che ha di fatto bloccato le porte ad una completa campagna di restauro di quello che è già stato dichiarato da tempo monumento nazionale. Soltanto una volta assicurata l’integrità e l’agibilità del luogo se ne potrà realizzare l’effettiva valorizzazione.
Possiamo intanto prendere coscienza dell’importanza della storia del sito grazie al cortometraggio della durata di un minuto, primo passo del progetto, scritto e diretto dal noto attore e regista messinese Daniele Gonciaruk. Il video è stato pubblicato ieri sul sito www.zooppa.com, predisposto dalla Fondazione Telecom Italia come piattaforma ufficiale del contest, al link http://zooppa.it/ads/fondazione-telecom-italia/videos/labbazia-del-gran-conte… E’ stato inoltre diffuso su Youtube attraverso un canale appositamente dedicato al progetto “Adotta la chiesa normanna” .
Un piccolo grande passo verso la riconquista di un inestimabile tesoro comune negato che ha ancora tutto da raccontare: la Chiesa di Santa Maria di Mili San Pietro, è infatti la più antica testimonianza di architettura religiosa arabo-normanna di Messina, e tra le prime della Sicilia. Il Gran Conte Ruggero d’Altavilla la tenne da sempre in considerazione tale da farvi seppellire nel 1092 il figlio Giordano morto in battaglia. Lo stesso sovrano affidò ai monaci basiliani l’abbazia che, tra le più importanti della Sicilia medievale, conobbe periodi alterni di splendore e decadenza.
Nel 1866, la chiesa venne acquisita dallo Stato e il monastero successivamente venduto a privati.
Oggi la chiesa è patrimonio del F.E.C. (Fondo Edifici di Culto) del Ministero dell’Interno. Il complesso, già dichiarato bene culturale, è stato ultimamente compreso tra le “Meraviglie italiane” censite dal Forum Nazionale Giovani e dal Ministero della Gioventù.
Suona incredibile e paradossale dunque a questo punto l’attuale realtà dei fatti che vede la chiesa normanna di Santa Maria in Mili San Pietro in condizione di totale abbandono, chiusa al pubblico, e l’annesso monastero in gravissimo stato di degrado, nell’indifferenza generale.
E pensare che oggi giorno imparare a ricostruirci sembra prospettarsi come l’unica fonte di ripresa e crescita, anche perché come dice un antico proverbio: “senza radici non cresce niente”. E per far questo non bisogna forse cominciare dalle fondamenta, come in ogni architettura che si rispetti? Quale miglior supporto allora se non quello nobile e resistente della nostra storia, la storia della nostra comunità, la storia di ognuno noi, la stessa storia che è racchiusa nei monumenti, i nostri libri di pietra, le nostre radici.