SERIE A, IL PUNTO: 15MA SHOW, VINCONO TUTTE TRANNE LA VIOLA

 

Una giornata scoppiettante la quindicesima di andata appena terminata con il posticipo dell’Artemio Franchi, che ha visto la Fiorentina impattare per 2-2 contro la Sampdoria in una gara fortemente condizionata dalle assenze in attacco: Toni, Ljajic e Jovetic da una parte, Eder e Maxi Lopez dall’altra. A fare le veci dei bomber hanno provveduto per i toscani il difensore Savic, autore di un’inaspettata doppietta (la sesta della giornata) e Krsticic per i blucerchiati. Di Gonzalo Rodriguez l’autogol che era valso ai genovesi il temporaneo 1-2.

Ben 39 le reti realizzate nelle dieci partite del weekend, vincono quasi tutte le big lasciando quindi sostanzialmente immutata (eccezion fatta per il sorpasso della Lazio ai danni dei viola) la classifica nelle alte sfere in vista del big match della prossima settimana, quando a San Siro andrà in scena quell’ Inter – Napoli che potrebbe definitivamente designare la vera anti-Juve.

Nel derby della Mole, ultima gara dell’interregno Carrera – Alessio, la Vecchia Signora, tornata al caro vecchio 4-3-3 per la contemporanea assenza di Chiellini e Caceres, supera il Torino per 3-0 con un doppio straordinario Marchisio e Sebastian Giovinco. Nel primo tempo i granata tengono bene il campo per oltre mezzora, sfiorando anche il gol con Meggiorini, ma al 36’ la partita si spacca in due: Glik si fa espellere per un’entrata da codice penale su Giaccherini, qualche minuto dopo Pirlo sbaglia un rigore e nella ripresa non c’è più partita. Le reti dei “canterani”  riconsegnano ufficialmente la Juventus a Conte nella stessa posizione in cui l’aveva lasciata: in vetta alla classifica. Da rimarcare l’ottima prestazione di Pogba, schierato al posto dell’acciaccato Vidal –preservato in vista del decisivo appuntamento europeo di Donetsk- e l’accantonamento di Quagliarella dopo la multa inflittagli in settimana e i conseguenti rumors di mercato circa l’eventuale ritorno a Napoli (indirettamente confermati dallo stesso Mazzarri nella conferenza stampa di sabato).

Restando all’ombra del Vesuvio, nel lunch match delle 12,30 al San Paolo il Pescara regge solo un tempo, andando all’intervallo sotto di un solo gol per effetto delle reti di Inler, Hamsik e Bjarnason; nella seconda frazione di gioco, dopo l’espulsione di Bocchetti ed il conseguente rigore realizzato da Cavani, il Napoli dilaga: ancora a segno lo svizzero, con un altro eurogol da fuori area, e lo scatenato Matador, che chiudono le rispettive doppiette per la definitiva “manita” partenopea. Nonostante l’imbarcata -maturata in inferiorità numerica nei secondi quarantacinque minuti- pare vedersi la mano di Bergodi, subentrato al dimissionario Stroppa sulla panchina abruzzese. I limiti della rosa sono quelli che sono perché Verratti, Insigne e Immobile non sono stati sostituiti, ma con qualche ritocco a Gennaio la salvezza potrebbe non essere utopia.

Convince poco l‘Inter che, opposta ad un Palermo privo degli squalificati Miccoli e Donati, riesce faticosamente a portare a casa i 3 punti solo grazie alla sfortunata autorete di Garcia ad un quarto d’ora dalla fine, confermando l’assunto per cui spesso nel calcio decide l’episodio. Una vittoria che comunque fa morale per i nerazzurri, il cui ruolino di marcia nelle ultime tre gare era stato alquanto deficitario, con un solo punto messo in cascina al cospetto di avversarie sulla carta non irresistibili. Stramaccioni in settimana avrà il compito di recuperare, nelle gambe e nella mente, alcuni uomini cardine apparsi anche oggi un po’appannati, perché la sensazione è che l’Inter odierna contro il Napoli potrebbe non bastare.

Sorrisi anche nella Capitale per i successi di Lazio e Roma. Gli uomini di Petkovic si insediano al quarto posto battendo all’Olimpico il Parma per 2-1; il doppio vantaggio matura nel primo tempo grazie a Biava e Miro Klose, uscito poi per infortunio, nella ripresa Belfodil prova a riaprirla per i ducali ribadendo in rete il rigore respintogli da Bizzarri, Donadoni chiude con quattro punte ma il forcing finale risulterà vano. A Siena, la Roma vince nel segno del grande ex Mattia Destro che -sfruttando l’assenza di Osvaldo per giocare finalmente da prima punta- prima pareggia il gol di Neto e poi segna il punto del definitivo 3-1 dopo il gol del sorpasso siglato dal neo entrato Perrotta. Terza vittoria consecutiva per la banda zemaniana, nonostante le assenze di due elementi come Lamela e De Rossi: l’imprescindibilità di Capitan Futuro nell’organico giallorosso è sempre più in discussione.

Facendo un veloce rewind, nel primo anticipo -disputatosi eccezionalmente di  venerdì- importante vittoria del Milan che ha espugnato il Cibali con il risultato di 3-1, ribaltando lo svantaggio iniziale griffato Legrottaglie grazie ai due gol di El Shaarawy ed alla prima bellissima marcatura stagionale di Kevin Prince Boateng. Nuove polemiche per la prosecuzione del Natale anticipato in casa rossonera: dopo il fallo d’ascella di Isla, nuovo cadeau in occasione del gol del momentaneo pareggio del Faraone, in fuorigioco di oltre mezzo metro al momento dell’assist di Robinho. Per completezza “moviolistica” va comunque segnalato che agli uomini di Allegri manca un rigore per uno scomposto intervento del catanese Alvarez su Nocerino, non sanzionato dal sestetto arbitrale, ma si era già sull’1-2 e la svista si rivela decisamente meno influente.

Nelle altre partite, da segnalare in coda i successi del Bologna (2-1 all’Atalanta) e del Chievo, corsaro a Marassi  nello spettacolare 4-2 ai danni del Genoa grazie all’ottimo Paloschi, autore di ben tre reti nell’arco di trentuno minuti. Al Friuli di Udine, infine, i padroni di casa hanno vita facile contro il Cagliari, sconfitto per 4-1 nonostante l’assenza di Totò Di Natale dal tabellino dei marcatori: anche questa è una notizia.(JODY COLLETTI)

 

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