Si è chiuso anche a Messina il tesseramento nel Partito Democratico, per il quale oggi non mancano le notizie di presunte “compravendite” con un caso a Napoli, dove sarebbe coinvolto Michel Di Prisco, volto noto partito della zona, coinvolto nel caso delle primarie del 2011 per la scelta del candidato sindaco di Napoli, primarie poi annullate per il sospetto di brogli, tra extracomunitari portati ai seggi in cambio di pochi euro e un ruolo attivo da parte di esponenti del centrodestra nelle fasi del voto.
Ma a Messina il clima è decisamente diverso e l’atmosfera vivace. I numeri non sono quelli “dopati” di genovesiana memoria (si ricordano oltre 600 iscritti solo a Gravitelli, tanto per fare un esempio) ma sono tutti iscritti decisi a rafforzare il partito dopo la scissione, e spesso anche per manifestare un voto antidalemiano più che filorenziano. I dati ufficiali di Messina saranno resi noti dal commissario Ernesto Carbone tra pochi giorni, quando anche dalla provincia giungeranno i versamenti attestanti l’avvenuta iscrizione.
Soddisfatto Davide Fragale, responsabile del tesseramento a Messina, che ha voluto sottolineare il grande apporto fornito dai giovani del partito, su cui si punta per rivitalizzare l’attività politica che nelle prossime settimane vedrà diversi impegni.
Di certo però la scissione del Pd pesa anche su Messina, dove a confluire nel Dp (Democratici e Progressisti) di D’Alema e Bersani sono state presenze importanti nella comunità del partito democratico messinese, da Gioacchino Silvestro a Grioli, da Mariaflavia Timbro a Domenico Siracusano.
“La scissione più che pesare sui numeri del tesseramento, di cui possiamo ritenerci soddisfatti, pesa umanamente – sottolinea Fragale – con questi amici resta una dialogica amichevole, ma non di partito”.
Intanto al Senato, la composizione proporzionale dei diversi gruppi è il primo vero banco di prova dei rapporti fra dem e Mdp. Del resto, in scala, anche nell’aula consiliare di Palazzo Zanca il caos politico è assicurato, visto anche l’ultimo voto sulla fiducia che ha visto la capogruppo unica a votare a favore con il ruolo della Russo in discussione.
Tra analisi post-scissione e tesseramento non manca l’ironia. Quella di Ficarra e Picone in particolare, che a Striscia La Notizia ricordando la scadenza del tesseramento aggiungono: “Se invece volete candidarvi nel Pd servono tre foto: una di fronte e due di profilo”. Ma il riferimento, probabilmente, calzava meglio per qualche ex parlamentare. (@Pal.Ma)