Sabato 1 dicembre, alle ore 11, cerimonia di inaugurazione dei locali in via Roosevelt assegnati il 12 luglio scorso dal Comune in comodato d’uso gratuito all’associazione “Comitato Addiopizzo Messina”onlus. Il bene confiscato alla mafia, nella disponibilità del patrimonio comunale, è stato assegnato, con gara di evidenza pubblica, in ossequio alla Legge 109/96 sull’uso sociale del beni confiscati.
Il Comune di Messina si è infatti dotato di un Regolamento sull’assegnazione dei beni confiscati che disciplina modalità e tempi di concessione a terzi. Il Comitato Addiopizzo si è aggiudicato la gara per l’affidamento della gestione, per la durata di anni 7, con il progetto “Pago chi non paga”, che ha ottenuto il punteggio di 96/100. Al progetto di gestione partecipano come partner esterni: l’ASAM (associazione antiracket Messina), la Caritas Diocesana, l’ANPI (associazione nazionale partigiani d’Italia), il Consorzio Terre del Sole, l’Associazione di volontariato M.O.V. “il Ponte”. La cerimonia, cui interverrà il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Previti insieme a rappresentanti istituzionali, prevede la benedizione dei locali, da parte del parroco don Terenzio Pastore. Il Comitato Addiopizzo, nei mesi scorsi ha provveduto con proprie risorse, alla manutenzione straordinaria dell’immobile, in funzione delle attività che saranno svolte e che vedranno la partecipazione ed il coinvolgimento di scuole, gruppi ed associazioni.
Le principali attività in programma sono: sportello del consumo critico con l’esposizione di prodotti “pizzo free” provenienti da terre confiscate o di imprenditori e commercianti che hanno denunciato; consulenza legale e sostegno psicologico per imprenditori e cittadini che intendano denunciare tentativi di estorsione; sostegno scolastico per i bambini del quartiere; visite didattiche per le scuole; attività culturali, presentazione libri, cineforum ecc.; libreria sociale di quartiere. Il Comune il 9 maggio 2011 – come si ricorderà – con l’allora assessore, Franco Mondello, con delega ai beni confiscati alla mafia, aveva preso in consegna l’immobile, trasferito al patrimonio indisponibile di palazzo Zanca, il 19 aprile 2011, con decreto dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dando apposito indirizzo, per l’avvio della procedura per l’ assegnazione in concessione ad associazioni per attività finalizzate alla “cultura della legalità e dei principi della Costituzione, in opposizione al fenomeno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, al racket, al pizzo ed alle estorsioni”.