L’Architettura Militare sui monti Peloritani. Salvaguardia e valorizzazione delle Opere del Genio Militare realizzate tra il XIX e il XX secolo è il titolo del libro presentato questa mattina, 27 novembre 2012, nella sala del Centro Polifunzionale Forestale dei Colli S.Rizzo.
Insieme all’autore, il prof. Vincenzo Caruso, erano presenti l’architetto Giuseppe Aveni, Dirigente dell’Azienda FF. DD. Di Messina, la Prof.ssa Antonia Messina, coordinatrice del Dottorato di Ricerca in Turismo, Territorio e Ambiente dell’università di Messina, il dott. Melo Citrato, Presidente del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati e Paolo Mazza, in rappresentanza di Don Minico, testimone in situ della storia dei Colli S.Rizzo e delle Quattro Strade.
Il volume, edito dalla EDAS, è un appassionato lavoro documentale e fotografico sui manufatti costruiti dal Genio Militare a cavallo del 1900 sui monti Peloritani: strade, ponti, sistemi di deflusso delle acque e pietre miliari che il visitatore odierno considera parte integrante del territorio collinare. “Il merito è degli ingegneri che hanno progettato queste costruzioni osservando il territorio e utilizzando le materie prime del luogo”, spiega la prof.ssa Messina. L’architetto Aveni invece sottolinea l’importanza del lavoro del prof. Caruso perché è un voler “riappropriarsi di queste strade e strutture che negli ultimi anni erano stati abbandonati dalla cittadinanza”.
Il prof. Caruso nel presentare la sua opera, ha mostrato i documenti trovati negli archivi storici del Genio Militare a Torino, mettendoli a confronto con il materiale fotografico da lui raccolto durante la ricerca. È interessante notare le numerose somiglianze tra i reperti presenti sui monti Peloritani e quelli nel resto di Italia: un aspetto che rende il lavoro di ricerca di portata nazionale.
Il volume va ad arricchire il percorso intrapreso già da qualche anno dal Prof. Caruso – un percorso che comunque non si ferma qui – per svelare le incredibili ricchezze dei monti Peloritani, un territorio chiave per la storia di Messina e dell’Italia intera. (FABIO BRUNO)