All’apertura della Stagione è stato uno degli spettacoli più richiesti del cartellone. Incuriosisce e cattura l’attenzione di spettatori di tutte le età e di appassionati di diversi generi musicali. Non per caso. Rita Botto è l’esponente della canzone siciliana nel mondo ma è anche una cantante che viene dal jazz, capace di contaminare e innovare. La Banda di Avola (che nel 2011 per la ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia si è esibita a Milano in Piazza della Scala all’interno della manifestazione “Suoni delle Regioni d’Italia” in rappresentanza della Regione Sicilia) ha costruito con lei e per lei un repertorio unico, l’incontro tra due grandi tradizioni e delle loro sonorità: il canto tradizionale e la musica per banda. Il loro concerto – “Terra ca nun senti” – è stato dunque prima di tutto un’esaltante avventura artistica, diventata ormai un classico del genere.
“Terra ca nun senti” sarà in scena al Teatro “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto il 4 marzo alle ore 21. Rita Botto, che ha al suo attivo quattro album e collaborazioni, tra gli altri, con Roy Paci, Tony Esposito e Carmen Consoli, confessa di nutrire specifiche aspettative per l’appuntamento a Barcellona: “So che la platea sarà calorosa, so che si vivranno momenti emozionanti. Ma so anche che il pubblico del ‘Mandanici’ sarà in grado di cogliere il senso del nostro spettacolo, che è quello di portare a una riscoperta e a una valorizzazione della tradizione attraverso il superamento delle interpretazioni ‘semplificate’ che talvolta nei decenni hanno caratterizzato questo genere, spesso associato al folklore”.
“Un concerto di rara bellezza e raffinatezza”, lo definisce d’altronde il direttore artistico del Teatro Mandanici, Sergio Maifredi. “Un omaggio alla tradizione che ne rispetta complessità e racconto”, aggiunge il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Roberto Materia.
L’insieme formato da banda e voce è peraltro in se stesso una innovazione alla quale il direttore della Banda di Avola, Sebastiano Bell’Arte si era dedicato anche in passato, “con passione e soddisfazione” (per esempio la Banda ha registrato per la Felmay “A Banna” e “….e l’italiano ride” con il cantautore Mirco Menna, con cui nel 2010 ha vinto il Premio Italiano Musica Popolare Indipendente). Ma fin dal primo contatto con Rita Botto – avvenuto in Spagna durante importanti festival – ha compreso che entrava in campo una sintonia artistica particolare e che sarebbe stato impossibile non accoglierla e sperimentarla. E così nella Cattedrale di Noto per la Notte di Giufà del 2012 Rita Botto e la Banda di Avola vanno in scena insieme per la prima volta. “Ed è stato come se collaborassimo da sempre. Una magia”.
Magia riconosciuta non solo dal pubblico ma anche dal più importante concorso di settore: sulle corde della grande Rosa Balistreri, con arrangiamenti firmati dallo stesso Bell’Arte, facendo “perno” sulla “straordinaria duttilità e sensibilità della voce di Rita Botto”, “Terra ca nun senti” nel 2014 vince infatti il Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana, assegnato da una prestigiosa giuria composta da oltre sessanta giornalisti specialisti.