Una vittoria importante quella che un Messina battagliero, come il suo tecnico Cristiano Lucarelli, ha ottenuto contro il Catanzaro. Ma i tre punti, nel post gara, passano in secondo piano, perchè proprio il mister denuncia nuovamente una drammatica situazione societaria, come si evince dalle sue parole rilasciate a Radio Night Messina:

“Grazie per i complimenti, ma li giro ai miei ragazzi perché qui non si parla di una squadra di calcio, ma di un film, Trecento nello specifico, perché qui siamo rimasti veramente da soli ma nonostante questo i ragazzi stanno dando l’anima per questa maglia, per questa gente, per questa situazione: io non so nemmeno più come ringraziarli. I risultati buoni stanno offuscando un po’ quella che è la situazione societaria, ma io ho sposato questa causa e voglio portare in fondo il tutto, salvare questa barca”.

Ancona elogi per i suoi: “Il bello del calcio è questo, non avremmo motivo per fare risultato ma noi invece continuiamo a farlo, questa è una squadra che dovrà essere portata sempre a esempio, la racconteranno poi nella storia del club: sono attaccati alla maglia, stanno dando un esempio alla società. In una situazione di normalità questa squadra avrebbe potuto avere molti punti in più. Comunque vada grazie, contare su degli uomini così è davvero straordinario, si trova gente che gratuitamente lavora per il Messina: siamo un gruppo affiatato di guerrieri, una falange armata unita contro tutti e tutto”.

Non manca la stoccata finale: “Spero che le poche persone che son rimaste a tirare le fila trovino quello che serve, oppure chi qualcuno, invece di far tante chiacchiere, mettesse il soldo, di gente che ha fatto tanti girini per farsi pubblicità ne abbiamo vista parecchia: ma ora è il momento dei fatti, si deve mettere le mani in tasca se vuole il Messina sennò si da a chi ha manifestato più volte l’interesse per averlo. Che mi sembra poi la cosa più logica”.