Undici anni di carcere e l’interdizione ai pubblici uffici. E’ la sentenza nei confronti dell’ex sindaco Francantonio Genovese emessa in tarda serata dalla prima sezione penale del Tribunale di Messina, nell’ambito del processo sulla madre di tutte le truffe nella formazione professionale in Sicilia, scaturito dall’operazione “Corsi d’oro”.
Imputato nel processo anche il cognato Franco Rinaldi, deputato all’Ars, condannato a due anni e mezzo.
Condannati anche gli altri imputati: entrambe le mogli dei deputati, Chiara ed Elena Schiro’ a 3 anni e sei mesi, Giovanna Schirò a 2 anni e tre mesi. Condannato anche il commercialista Stefano Galletti a 3 anni e sei mesi, mentre sono stati inflitti 6 anni e sei mesi ad Elio Sauta, l’ex consigliere comunale che gestiva l’Aram.
Un anno in salita per l’ex parlamentare del Pd, poi transitato in Forza Italia, colpevole di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato, frode fiscale e truffa. Solo pochi giorni fa il fisco lo aveva condannato a pagare 16 milioni di euro per i fondi occultati in svizzera.
L’arresto di Genovese era stato ordinato dal gip di Messina nel marzo del 2014, autorizzato poi dalla Camera dei deputati nel maggio successivo.
Il tribunale composto da Maria Pina Scolaro, Massimiliano Micali e dalla presidente Silvana Grasso ha dunque accolto la richiesta dell’accusa, rappresentata in aula dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, che per Genovese aveva chiesto la condanna a undici anni di reclusione alla fine della sua requisitoria illustrata il 19 luglio del 2016.
Il tribunale ha condannato Genovese anche ad una multa da ventimila euro, disponendo la confisca dei beni già precedentemente sequestrati come garanzia del risarcimento del danno (da quantificare in sede di processo civile) alle parti civili tra cui la Regione siciliana e l’assessorato regionale alla Formazione.