Un foro di proiettile nella nuca. L’autopsia non lascia dubbi: Roberto Scipilliti è stato ucciso. Colpito alle spalle da chi lo ha freddato nelle campagne di Savoca, dove è stato rinvenuto il cadavere lo scorso 15 gennaio.
Da chi e perchè sono gli interrogativi a cui adesso dovranno rispondere le forze dell’ordine che indagano su un caso dai contorni sempre più oscuri.
Secondo quanto emerge dalla dinamica, infatti, si tratterebbe di una esecuzione mafiosa i piena regola: Scipilliti avrebbe lasciato la sua auto (ritrovata quasi subito dopo la denuncia di scomparsa) per poi essere condotto dai killer in un luogo isolato, dove è stato fatto inginocchiare, per poi sparargli un solo colpo.
L’autopsia è stata effettuata dal medico legale Elvira Ventura Spagnolo, incaricata dalla Procura di eseguire la perizia sul corpo del vigile del fuoco, trovato riverso a faccia in giù, a terra, con il volto tumefatto e varie ecchimosi sul corpo.
Il medico legale si è riservato due mesi per depositate le sue conclusioni alla magistratura.
I Ris di Tremestieri stanno intanto analizzando i reperti recuperati sul luogo del delitto, in particolare il k-way dei vigili del fuoco che l’uomo indossava, e che potrebbe conservare tracce di estranei.