E’ attesa per il 28 dicembre la sentenza per le cinque persone coinvolte nell’operazione Matassa che hanno scelto di essere processati col rito abbreviato. Il Gup Maria Vermiglio ha aggiornato a dopo Natale per dare modo alle difese di completare i loro interventi e per la possibile replica dell’accusa.
Il blitz, scattato il 12 maggio scorso, ha ricostruito gli intrecci tra i principali clan cittadini e le loro coperture istituzionali, proprio nel periodo compreso tra le elezioni regionali di fine 2012 e le amministrative della primavera 2013. In questo troncone, insieme a quattro persone accusate di rapina, figurano due appartenenti alle forze dell’Ordine. Per il poliziotto in pensione Stefano Genovese e il carabiniere Michelangelo La Malfa l’accusa ha chiesto la condanna a due anni e 4 mesi, 8 anni per Pietro Costa e 6 anni e 8 mesi per Fortunato Magazzù e 4 anni per Carmelo Catalano.
A novembre scorso il GUP Vermiglio ha disposto il vaglio processuale per gli altri 44 indagati; il processo comincerà il prossimo 8 febbraio. Processo a vecchi capi storici e nuove leve di Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, ma soprattutto al deputato nazionale oggi forzista Francantonio Genovese e cognato Franco Rinaldi, che siede all’ARS, ai consiglieri comunali Giuseppe Capurro e Paolo David, dimessosi proprio qualche giorno fa, e l’imprenditore Paolo Siracusano.
Sono loro gli imputati eccellenti di questo processo, rimasti invischiati nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali della Squadra Mobile.