Non solo i beni recuperati dal devastante terremoto, ma anche quelli emersi dopo la “sepoltura” tra gli archivi e i magazzini. Nel nuovo Museo Regionale inaugurato oggi, nel pieno rispetto dei tempi annunciati dall’assessore regionale Vermiglio, un messinese orgoglioso di questo traguardo per la propria città, hanno trovato posto reperti archeologici importanti e una piccola ma significativa sezione dedicata alle scoperte subacquee, con il Rostro di Acqualadroni che, dopo tre anni di restauro, è stato esposto per essere apprezzato quale pezzo particolarmente pregiato, e che indica come la zona del ritrovamento sia un luogo che potrebbe riservare importanti sorprese.
Tra i “gioielli” ritrovati anche una carta nautica in pergamena, che indica gli stati mediterranei nel 1626: la Sicilia al centro, cuore pulsante della navigazione antica e moderna.
I visitatori che nel weekend potranno accedere gratuitamente (domenica solo orario antimeridiano) si troveranno in una “piazza interna”, dove sarà Nettuno, l’originale di Montorsoli, a segnare il centro della Messina ritrovata.
Ed ancora Caravaggio, con le sue magnifiche tele: La Resurrezione di Lazzaro e L’adorazione dei Pastori, due quadri di altissimo valore e “inamovibili” secondo quando stabilito da una legge regionale che tutela il patrimonio siciliano.
Ad arricchire il Museo che “step dopo step” continuerà a crescere nelle istallazioni permanenti, una mostra imperdibile su “Mediterraneo luoghi e miti” che ripercorre con 100 opere eseguite tra il 1913 e il 2005 la storia dell’arte con gli artisti più rappresentativi del secolo. Una mostra curata da Nicoletta Boschiero che a Messina ha portato i Capolavori del Mart, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto.
Visitare il museo è un viaggio tra Messina antica e la città moderna, capace di guardare alla contemporaneità. (@Pal.Ma. – foto @Lillo Lo Cascio)