Per noi siciliani le isole Eolie hanno certamente caratterizzato almeno una parte del nostro vissuto; per la loro straordinaria bellezza, destinata alla più completa ed estasiata contemplazione, sono state oggetto dello scritto diFranco Arcovito (ingegnere, giornalista e scrittore) …e le 7 sorelle, the eolian islands (Fbp editore, 2012), abbellito da quattordici splendide tavole del pittore Togo.
La presentazione del volume (i cui brani sono affiancati dalla traduzione in inglese di Caroline Keire), tenutasi presso la libreria Feltrinelli, ha avuto lo scopo di decifrare un testo che ha saputo cogliere in ogni descrizione l’essenza di ciascuna isola, stralci di vita vissuta in cui il lettore può immedesimarsi e portare alla mente i propri ricordi, come nel racconto su Ginostra, specchio di evidenti riferimenti autobiografici, descritta come un’isola primitiva, sede di beata solitudine, mondo parallelo, lontana dal divenire caotico.
Singolare la definizione, fatta da Arcovito, di Panarea come «l’isola griffata», divenuta oggi la dimora di una colonizzazione glam e vip, lasciandosi alle spalle epoche, come quelle degli anni ’50, in cui la cultura era veicolo di fondamentale importanza.
Affascinante la descrizione di Lipari, terra circondata da un mare bellissimo quanto inquietante, sede di resti archeologici, di un passato glorioso e costantemente cangiante; come anche quella di Filicudi, l’«isola senza spiaggia», scolpita nella pietra, meta di molti intellettuali.
Le tavole di Togo che accompagnano le parole di Arcovito, pur nel forte espressionismo, rappresentano una chiarezza, un’essenzialità straordinaria. I suoi lavori, infatti, hanno come fonte di ispirazione gli stessi racconti dello scrittore e un personale ricordo d’infanzia soprattutto dell’isola di Lipari. Questa contaminazione ha dato origine ad un testo che offre due chiavi interpretative: la scrittura e la pittura, in una lettura a più livelli, veloce e piacevole.
Il colore dominante nei quadri di Togo non è stato tanto il blu intenso del mare, ma il rosso della lava, della terra, simbolo di energia e potenza, caratteristiche proprie alle nostre care “Isole”.
Il testo riguardante Stromboli, rappresenta, infatti, il gioiello delle contraddizioni: il vulcano, le estati affollate, il commercio casereccio, una femminilità straniera disinibita e divertita, la gioventù spensierata e i profumi forti di una cucina tutta tirrenica. Tali sono infatti le cifre che ogni volta ci affascinano e ci stupiscono delle “7 sorelle”. (CLARISSA COMUNALE)