Vanni Ronsisvalle, giornalista, scrittore e storico documentarista Rai, è il nuovo presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella.
Lo ha eletto all’unanimità il Consiglio di amministrazione della Fondazione, composto daGiuseppe Benedetto, Aurelio Pes, Andrea Pruiti Ciarello, Alberto Samonà.
L’aver eletto Vanni Ronsisvalle a presidente della Fondazione comporterà una ulteriore valorizzazione di Villa Piccolo, gioiello della cultura italiana ed europea, che fu dimora del grande poeta Lucio Piccolo, del pittore e fotografo Casimiro Piccolo e della botanica Agata Giovanna Piccolo e nella quale amava soggiornare per lunghi periodi estivi il loro cuginoGiuseppe Tomasi di Lampedusa, che nella casa sulle colline di Capo d’Orlando scrisse alcune pagine memorabili del Gattopardo.
L’elezione di Ronsisvalle va proprio nella direzione di rafforzare ulteriormente quel legame forte che la Fondazione ha con la storia della Famiglia Piccolo di Calanovella: nel 1970, infatti, il suo nome era stato voluto proprio da Casimiro Piccolo quale componente del primo Cda della Fondazione, appena costituita.
Vanni Ronsisvalle (nato a Messina nel 1931) è stato caporedattore della redazione culturale del TG1, vicedirettore del TG2 e autore di alcune storiche interviste con personaggi di primo piano della cultura mondiale, fra cui Ezra Pound, Gunther Grass, Jean-Paul Sartre, Eugenio Montale, Peter Brook, Andy Warhol, José Saramago e altri ancora. Grazie al sodalizio con Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia, Alberto Moravia e Ezra Pound, nel settembre del 1968 è stato tra i fautori del Premio Brancati Zafferana. Celebri i suoi storici reportage televisivi da diversi Paesi del mondo.
È autore di numerosi saggi e romanzi e negli anni, per la sua attività culturale e letteraria, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali: fra questi, il “Premio Bancarella”, il “Premio Goldoni”, il “Premio Galileo”, il “Premio Hemingway” per il giornalismo televisivo documentaristico, il “Premio Firenze Le Muse” alla carriera, il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attività culturale e molti altri.
È peraltro, è autore de “Il favoloso quotidiano”, la celebre intervista Rai, fatta a Lucio Piccolo nel 1967(vedi foto): un documento che ancora oggi costituisce una testimonianza preziosa e unica per conoscere l’universo del grande poeta, alla cui morte nacque la Fondazione, proprio per tutelare il patrimonio culturale, librario, naturalistico e artistico della Villa e della Famiglia. Fino a ieri ha ricoperto l’incarico di presidente del Comitato Scientifico della Fondazione e consigliere di amministrazione onorario.
“Il mio pensiero – ha sottolineato Ronsisvalle subito dopo l’elezione – in questo momento va a chi si è speso in tutti questi anni nei diversi ruoli, nelle diverse competenze perché si realizzassero e si salvaguardassero le intenzioni di Casimiro Piccolo, barone di Calanovella quando si entusiasmò all’idea di creare ciò che oggi è un polo culturale di rinomanza internazionale. Questo è accaduto appunto negli anni, quali che fossero i venti propizi o contrari, quali che fossero gli eventi storici o… metastorici del Paese, che fatalmente nel bene o nel male si riflettono nel destino di istituzioni come questa, polso della salute culturale, sociale, politica dell’Italia. Nel ‘secolo breve’ e in questi primi anni del terzo millennio. Oggi più che mai. Nel rispetto di due grandi ombre che danno luce speciale ad un luogo speciale com’è Villa Piccolo, nel cuore dei mitici Nebrodi, del mar tra mezzo virgiliano:il poeta Lucio, il pittore Casimiro. Una continuità anch’essa speciale, una condivisione di intenti e di entusiasmi da parte di chi ha dato tanto di sé nel ruolo che oggi mi onora, trasmessomi dal mio predecessore Giuseppe Benedetto, da tutto il Consiglio che ne regge le sorti”.
Nella stessa riunione, il Cda ha disposto l’ingresso nel Comitato d’Onore della Fondazione diMauro Cappotto, direttore del Museo “La Stanza della Seta” di Ficarra, di Nino Letizia, presidente del Cross Road e promotore del Capo d’Orlando Blues, e di Adalberto Catanzaro, gallerista e organizzatore culturale.