Chi fermerà la musica? La proposta del Conservatorio per una “rete” musicale a Messina

Remare tutti nella stessa direzione, fare squadra, cercare di essere più forti di un sistema che, in molti casi, lascia solo qualche briciola alla cultura musicale locale.

A farsi portavoce di una proposta che verrà presentata e condivisa, venerdì 21 alle 11, nei nuovi locali del Conservatorio Corelli, il presidente dello stesso istituto Giuseppe Ministeri. Un tavolo di confronto a cui sono stati invitati a partecipare i rappresentanti delle tre più grandi associazioni musicali messinesi (Filarmonica Laudamo, Accademia Filarmonica e Associazione musicale Vincenzo Bellini) e del Teatro Vittorio Emanuele, al fine di condividere le rispettive programmazioni artistiche e ipotizzare possibili forme di collaborazione.

P.P.P. Giuseppe Ministeri“Nonostante le difficoltà generali, Messina continua a coltivare la sua già consolidata tradizione musicale – spiega Ministeri – Basti pensare allo storico Conservatorio che, ad oggi, conta ben 750 studenti ed oltre 100 docenti. È pur vero che le risorse destinate alla musica sono sempre in diminuzione e trovo sia importante cercare di individuare soluzioni efficaci, magari creando un sistema con tutte le più importanti realtà locali del panorama musicale messinese. Venerdì parleremo proprio di questo e sono sicuro potranno gettarsi le basi di una proficua collaborazione in tal senso.”

luciano_trojiaAssolutamente d’accordo con la proposta di Ministeri, il presidente della Filarmonica Laudamo, Luciano Troja, che aggiunge : “abbiamo avuto, negli anni, diverse collaborazioni con il Conservatorio. Quest’anno, l’impegno è diventato ancora più forte ma siamo aperti e disponibili a valutare altre soluzioni per creare una rete che possa solo fare bene alla cultura musicale”.

giuseppe ramiresMolto soddisfatto anche Giuseppe Ramires, presidente dell’Associazione musicale Vincenzo Bellini : “d’altra parte – sottolinea – le nostre attività sono contigue, il conservatorio forma gli artisti che poi si esibiranno con noi. Il nostro obiettivo è restituire un po’ di tasse in cultura e dare opportunità ai musicisti. Quello su cui sicuramente bisogna focalizzare l’attenzione è la presenza agli eventi musicali: paradossalmente – prosegue Ramires – la vita musicale della città è stata, spesso, trascurata da chi dovrebbe, per primo, essere fruitore della stessa. Si potrebbero, senz’altro, studiare soluzioni per incentivare soprattutto i giovani all’educazione all’ascolto musicale.” (@Laura Celesti)

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