Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, da un paio di giorni sta cercando di spiegare perché oggi è Sì Ponte dopo che è stato eletto con nel programma un chiarissimo No Ponte.
E’ diventato un autentico trasformista della politica e vorrebbe pure convincere che sta con lui persino Accorinti: ” Sì, ho parlato con lui e diciamo le stesse cose, seppur con toni diversi…”.
Ma davvero? Ma perché Falcomatà non racconta che ha subito pressioni formidabili per avere i denari per la bonifica dell’area della Centra a carbone di Saline Joniche?
Falcomatà si esibisce poi nella classica danza sulle uova: “Ogni sindaco ha il dovere di uscire su ogni aspetto che riguarda la propria comunità “. Suvvia, ammetta di dover subire il fiat voluntas dei di Renzi e che i programmi elettorali non valgono una beata….
Intanto dice sì il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva, che non crede affatto all’ipotesi ‘ndrina operativa: concetto che fa suo anche lo stesso Falcomatà.
Intanto è un ecomostro la cosiddetta variante di Cannitello, opera compensativa da 26 milioni di euro e salta fuori che la Caronte e Diano hanno chiesto di spostare su Reggio Calabria il molo operativo di Villa San Giovanni.
La denunzia è dell’irritatissima Agata Quattrone, assessore alla Mobilità reggina:” E’ un’eresia” ha detto. (@G.Pensavalli)