QUANDO LO SCONTRO “POLITICO” DIVENTA OMOFOBIA: LA DENUNCIA DI ARCIGAY MESSINA

 

In questa campagna dai toni non certo pacati, il rischio è di superare il limite della decenza. E nell’era del massiccio uso dei social network per comunicare e divulgare pensieri e parole, il rischio è di credere che quello che si scrive su facebook possa rimanere “lettera morta”.

Così non è. Soprattutto quando si utilizza un mezzo pubblico per discriminare e divulgare una mentalità omofoba, tra l’altro con forme volgari che non giustificano né un attacco personale, tantomeno una “idea” politica. Sul tema dei diritti umani, infatti, non si scherza.

Questa premessa per spiegare il senso della denuncia all’UNAR, l’ufficio nazionale anti discriminazioni razziali, presentata da Rosario Duca, presidente dell’Arcigay Messina, attraverso l’avvocato Lamberto La Rosa, a seguito di un episodio che si è verificato nello scorso weekend (20-21 ottobre 2012) proprio sulle pagine del social network che è ormai divenuto l’agorà del nostro secolo.

Al centro dell’episodio  un messaggio inviato ad Alessandro Lo Presti compagno di Michele Fallo (nella foto), quest’ultimo candidato alle elezioni regionali Siciliane con la lista “Crocetta Presidente” .
Il caso riguarda una frase chiaramente omofobica diretta al compagno di un candidato GAY proveniente da un sito denominato “Tradizione Distinzione” che appoggia politicamente il candidato alla presidenza della Regione Sicilia Cateno De Luca.

“Ho visionato personalmente detto sito – scrive l’avvocato all’UNAR –  ed ho riscontrato all’interno i simboli di “Forza Nuova” . Tengo a precisare che sin da subito il Presidente di ARCIGAY Messina, notoriamente molto attento al “controllo” sui social network, è intervenuto chiedendo le scuse per l’offesa ed una presa di posizione”.

Per completezza di informazione pubblichiamo la foto del “messaggio” incriminato, per il quale Rosario Duca  ha chiesto al Sindaco Cateno De Luca nonchè candidato alla Presidenza Regionale di prendere le distanze da questo gesto che lo squalifica.

“Ogni persona va rispettata come tale aldilà di qualsiasi orientamento: sessuale, politico, religioso, etnico – ribadisce il presidente di Arcigay Messina – Solo denunciando e non stando in silenzio si possono operare quelle iniziative a sostegno e tutela”.

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