Ecco che arriva, inaspettata e a sorpresa, la nuova uscita di un consiglio comunale che non sa stare fermo e, di quando in quando, deve far constare la propria operatività attraverso atti politici di quelli aggressivi, forti, importanti. In assenza di una vera credibilità ai piani alti, ci sono i consiglieri che giocano il ruolo degli statisti anche se, verosimilmente, saranno stati proprio gli onorevoli di riferimento a dare il là a questa operazione inutilità.
“I consiglieri comunali dei gruppi consiliari UDC ed NCD”, si legge in una nota diramata dalla capogruppo del Nuovo CentroDestra, “considerato che avevano chiesto ed atteso invano nelle scorse settimane le dimissioni contestuali di Consiglio comunale e Giunta, coerentemente, per un rapido rinnovamento degli stessi organi istituzionali, confermano quanto già anticipato nei mesi scorsi, comunicano di aver presentato al Presidente del Consiglio comunale la mozione di sfiducia al Sindaco di Messina, depositando ufficialmente il documento al Segretario Generale del Comune di Messina, nel rispetto della procedura prevista dall’art.2 comma 1 della L.R. 25/2000”.
Insomma lo pseudointergruppo di Area Popolare, come aveva annunciato l’onorevole D’Alia nei mesi scorsi, ha presentato la mozione di sfiducia contro l’amministrazione.
Una sfiducia che non avrà verosimilmente un seguito, ma se lo avesse, sarebbe interessante capire che progetto politico e che percorso comune sono pronti a fare i membri di questi due gruppi.
Il tutto proprio a qualche giorno dalle aperture del leader di uno dei due partiti che, probabilmente sentendosi mancare il consenso in vista di possibili stagioni elettorali, è disposto ad aprire a chicchessia (persino il padre putativo Berlusconi) pur di non sparire nell’oblio.
“In tale documento”, non pervenuto “sono espresse le motivazioni politiche che stanno alla base della determinazione a cui si è giunti per proporre una anticipata interruzione di questa esperienza politica ed amministrativa”.
Disposto a firmare la sfiducia anche il Pdr, che si è espresso con Nicola Carreri.
Nell’attesa di leggere quali siano le ragioni che hanno portato alla pronunciazione perentoria quanto temibile di questo asse Udc-Ncd, non resta che fare considerazioni talmente ovvie da risultare banali.
Va da sé che, se appena un mesetto fa, il capogruppo scudocrociato Mario Rizzo, all’ennesimo annuncio pubblico, affermava che si stava prendendo del tempo per redigere un documento in cui si enunciassero le ragioni a supporto di una mozione contro Accorinti e co., se oggi leggessimo di una cattiva gestione già palese da tempo, non si comprenderebbero le ragioni di tale tempistica.
Del resto, il Palazzo ha un vertice in carica da tre anni ormai, e fare il passo (un passettino in realtà) solo oggi, non sembrerebbe una scelta finalizzata a togliere dai guai una città che, se andasse a buon fine la proposta, si ritroverebbe con un commissario plenipotenziario che la traghetterebbe fino ad una incerta e verosimilmente democristianissima campagna elettorale.