Grande vittoria di Thomas De Gendt nella dodicesima tappa del Tour de France 2016. Il corridore della Lotto Soudal riesce ad imporsi a Chalet-Reynard, lungo le rampe del Mont Ventoux, coronando una fuga nata nelle prime fasi di corsa. Il belga riesce ad avere la meglio in volata nei confronti di Serge Pauwels (Dimension Data), il quale dava l’impressione di avere un altro passo in salita, mentre il podio viene completato da Daniel Navarro (Cofidis). Succede di tutto tra i grandi della classifica generale, con Chris Froome (Team Sky), Richie Porte (BMC) e Bauke Mollema (Trek – Segafredo) che, mentre erano in fuga a poco meno di 2 chilometri dall’arrivo, cadono a causa di un’improvvisa frenata della moto di ripresa. Il Kenyano Bianco, a causa di problemi meccanici, resta a lungo fermo e perde nei confronti dei suoi avversari. Per sua fortuna, la giuria decide di accreditargli lo stesso tempo di Mollema all’arrivo, permettendogli così di tenere la maglia gialla. Corre sulla difensiva Fabio Aru (Astana) che sale in ottava posizione.
Maxi-fuga e il gruppo dorme
Ritmi elevati alla partenza con un primo tentativo di Adrien Petit (Cofidis). Lo sprinter transalpino non riesce a prendere il largo e viene soppiantato al comando da Bert – Jan Lindeman e Sep Vanmarcke (Lotto NL – Jumbo), Stef Clement (IAM), Serge Pauwels e Daniel Teklehaymanot (Dimension Data), Andre Greipel e Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Bryan Coquard e Sylvain Chavanel (Direct Energie), Iljo Keisse (Etixx – QuickStep), Daniel Navarro e Cyril Lemoine (Cofidis), Chris Anker Sorensen (Fortuneo – Vital Concept) e Paul Voss (Bora – Argon18). Il gruppo non reagisce e all’inseguimento di questi atleti si lanciano Diego Rosa (Astana), Cyril Gautier (Ag2r La Mondiale), Tom-Jelte Slagter (Cannondale – Drapac), Georg Preidler (Giant – Alpecin) e Vegard Breen (Fortuneo – Vital Concept). La loro reazione, tuttavia, risulta tardiva e non riescono a chiudere immediatamente sui battistrada.
La corsa si cristallizza, poiché il gruppo si ferma ed il margine, sia degli attaccanti che degli immediati inseguitori, si gonfia in maniera importante. Gli unici che provano a ribaltare questa situazione sono Mickael Cherel (Ag2r La Mondiale) e Alberto Losada (Katusha) che si rialzano quasi subito. In un primo frangente è la Katusha ad imporre un ritmo elevato, ma quando si spostano tocca alla Sky lavorare e non c’è la minima intenzione di chiudere sulla fuga.
Il massimo vantaggio degli attaccanti tocca i 18’50” e l’unica novità nella parte centrale di corsa è rappresentata dalla foratura di Voss, costretto a farsi riprendere dagli immediati inseguitori, tra i quali non è più presente Brenn, il quale decide di rialzarsi. Il quintetto dei contrattaccanti viaggia con un ritardo che oscilla tra i cinque e i sei minuti, dando l’impressione di non poter impensierire i tredici al comando.
Etixx e Trek all’attacco
A 85 chilometri dall’arrivo, in un tratto con vento laterale, lo scenario cambia poiché la Etixx – QuickStep e la Trek – Segafredo provano ad attaccare, creando ventagli. L’azione congiunta delle due compagini dà i suoi frutti, in quanto il gruppo si fraziona e dietro restano pesci grossi come Warren Barguil (Giant – Alpecin) e Louis Meintjes (Lampre – Merida). Essendo due uomini in lotta per la maglia bianca, anche Adam Yates (Orica BikeExchange) mette i suoi a tirare. Naturalmente questo fa crollare il vantaggio dei fuggitivi sotto i dieci minuti, sebbene le speranze restino ancora vive. La musica non cambia fino ai piedi delle prime salite di giornata, con gli atleti attardati che cercano vanamente di colmare il gap. Chi rischia tanto è Fabio Aru (Astana) che, in una fase di ritmo molto elevato, è vittima di una foratura. Per sua fortuna, grazie all’ottimo supporto dei compagni di squadra, riesce a non perdere le ruote dei migliori, spendendo qualcosina in più solo per cambiare bicicletta.
Gerrans a terra
Quando iniziano le difficoltà, anche la BMC inizia a farsi vedere davanti, ma sul Col des Trois Termes, seconda ascesa di giornata, è l’ottimo Simon Gerrans (Orica BikeExchange) a prendere in mano le operazioni per il giovane capitano, tenendo a distanza gli inseguitori e, soprattutto, riprendendo il gruppetto dei contrattaccanti all’interno del quale era presente Rosa. L’australiano, tuttavia, compie un errore lungo la discesa e finisce a terra, portandosi dietro Ian Stannard e Luke Rowe (Team Sky). Riescono tutti a ripartire, ma questo provoca un repentino rallentamento all’interno del plotone, favorendo il recupero del gruppo con Barguil e Meintjes, all’interno del quale era presente lo sfortunato Vincenzo Nibali (Astana), costretto a fermarsi poco dopo per un problema meccanico.
De Gendt perfetto
Questa fase risulta favorevole ai battistrada che perdono prima Coquard e poi Greipel, autore comunque di uno scatto, approcciando al Mont Ventoux con un gap rassicurante. Sulle prime rampe c’è il forcing di Lemoine che contribuisce a creare un’importante selezione, anche se è De Gendt a portare via il gruppetto buono con Navarro, Pauwels e Lindeman. Il neerlandese, tuttavia, resta poco sulle ruote dei battistrada patendo le dure rampe e viene sostituito da Chavanel che, intelligentemente, sale del proprio passo. La salita è dura per il francese e quando Pauwels si mette a fare il ritmo, è costretto ad arrendersi. Stesso destino anche per De Gendt, bravissimo nel gestire le sue forze. Il corridore della Lotto Soudal non vuole forzare e sale del suo passo e questo gli permette di riaccodarsi alla coppia Pauwels – Navarro nei pressi del traguardo e piazzare un’accelerazione. Questa non fa la differenza, ma fa capire che è ancora in grado di giocarsi la vittoria. I tre arrivano così a giocarsi il successo e Thomas De Gendt, nonostante prenda in testa la volata, dimostra di avere un passo in più, centrando un grande successo.
Froome attacca – Quintana in difficoltà
Tutto questo mentre in gruppo è la Sky a prendere in mano le operazioni. Dopo un timido tentativo di Pierre Rolland (Cannondale – Drapac), Vasilj Kiriyenka e poi Mikel Landa si preoccupano di fare il ritmo sulle prime rampe del Mont Ventoux, ma dopo un solo chilometro ci sono i primi scatti con Jarlinson Pantano (IAM Cycling) e, soprattutto, Alejandro Valverde (Movistar). Lo scatto del murciano provoca un aumento del ritmo nel plotone, ma è solo un preludio alla prima frustata di Nairo Quintana (Movistar). Il cambio di ritmo è repentino e i primi a farne le spese sono Daniel Martin (Etixx – QuickStep) e Roman Kreuziger (Tinkoff), mentre Chris Froome resta passivo, chiedendo uno sforzo al compagno Wouter Poels. Il vincitore della Liegi è in giornata di grazia e riesce a tenere a bada il colombiano, annullando anche un’azione, in verità molto timida, di Joaquim Rodriguez (Katusha). A quattro chilometri dalla vetta arriva l’attesa frullata di Froome. Su di lui si porta prontamente Richie Porte (BMC), seguito poco dopo da Quintana, il quale resiste poco sulle ruote degli avversari e cede di schianto, raggiunto da un drappello con Fabio Aru (Astana), Louis Meintjes (Lampre – Merida), Adam Yates (Orica GreenEDGE), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), Tejay Van Garderen (BMC), Valverde, Rodriguez e, soprattutto, Bauke Mollema (Trek – Segafredo). Il neerlandese si rende conto di avere una gran gamba e scatta a sua volta, riportandosi sulla coppia al comando. È un tentativo interessante e il nuovo terzetto trova l’accordo giusto per guadagnare terreno.
Il disastro finale
A 1500 dall’arrivo succede l’imponderabile. La moto della tv francese è costretta ad inchiodare improvvisamente a causa del pubblico che bloccava la strada e i tre atleti in avanscoperta le cadono rovinosamente sopra. Mollema è il più lesto a ripartire, mentre Porte e Froome sono frenati da problemi meccanici. Se il tasmaniano, dopo qualche sforzo, riesce a ripartire, il leader è costretto a cambiare bicicletta, ma l’ammiraglia è indietro. Decide di proseguire in un tratto a piedi, fino a che la vettura neutra gli riesce a fornire un mezzo, tutt’altro che idoneo. Quando il suo team interviene, il danno è fatto, ma la giuria interviene permettendo sia a lui che a Porte di avere il medesimo tempo di Mollema che, nel frattempo, aveva anticipato di una ventina di secondi Yates, Bardet, Aru, Meintjes e Rodriguez
La giuria restituisce la maglia a Froome
Chris Froome sarà ancora leader del Tour de France 2016. Dopo poco meno di un’ora di attesa è arrivata la decisione della giuria che, in seguito all’incidente nel finale della salita del Mont Ventoux, ha di attribuire al corridore del Team Sky e a Richie Porte (BMC) il medesimo tempo di Bauke Molllema(Trek – Segafredo), che ha raggiunto il traguardo con 5’05” di ritardo dal vincitore Thomas De Gendt. I due si trovavano in fuga con il neerlandese quando è avvenuto il fattaccio e l’organizzazione ha deciso di tutelare in questo modo la loro corsa. Sfuma quindi il sogno giallo di Adam Yates (Orica GreenEDGE), accreditato come leader della generale dopo l’arrivo, essendo giunto a soli 19 secondi da Mollema.
Questo, tuttavia, non cambia la gravità di un episodio destinato a restare negativamente scritto nella storia della Grande Boucle.
ORDINE D’ARRIVO
1. DE GENDT Thomas 163 LOTTO SOUDAL 04h 31′ 51”
2. PAUWELS Serge 107 TEAM DIMENSION DATA 04h 31′ 53” + 00′ 02”
3. NAVARRO Daniel 191 COFIDIS, SOLUTIONS CREDITS 04h 32′ 05” + 00′ 14”
4. CLEMENT Stef 72 IAM CYCLING 04h 32′ 31” + 00′ 40”
5. CHAVANEL Sylvain 172 DIRECT ENERGIE 04h 32′ 31” + 00′ 40”
6. LINDEMAN Bert Jan 54 TEAM LOTTO NL – JUMBO 04h 34′ 43” + 02′ 52”
7. TEKLEHAIMANOT Daniel 109 TEAM DIMENSION DATA 04h 35′ 04” + 03′ 13”
8. VANMARCKE Sep 57 TEAM LOTTO NL – JUMBO 04h 35′ 17” + 03′ 26”
9. SORENSEN Chris Anker 218 FORTUNEO – VITAL CONCEPT 04h 36′ 14” + ‘
10. MOLLEMA Bauke 61 TREK – SEGAFREDO 04h 36′ 56” + 05′ 05”
11. YATES Adam 209 ORICA-BIKEEXCHANGE 04h 37′ 15” + 05’ 24”
12. ARU Fabio 21 ASTANA PRO TEAM 04h 37′ 15” + 05′ 24”
103. NIBALI Vincenzo 22 ASTANA PRO TEAM 04h 57′ 16” + 25′ 25”
CLASSIFICA GENERALE
1. GBRFROOME Christopher 1 TEAM SKY 57h 11′ 33” |