“Al Piemonte si fanno i morti e lo sanno tutti”. Erano state queste le parole dure espresse dal manager del Papardo Vullo nel corso di una conferenza stampa seguita allo scandalo degli aborti clandestini. Dichiarazioni che allora scatenarono la reazione dei sindacati che difendono i lavoratori del distretto sanitario posto in centro città, ma che oggi appaiono in linea con la decisione di Vullo di garantire il pronto soccorso del Piemonte fino alle 20.
Il numero ridotto dei posti letto, i trasferimenti in ambulanza verso altri ospedali o cliniche private, sono tutti sintomi di una incapacità gestionale le cui complicanze si rispecchiano sulla stato di disagio dei pazienti e dei loro cari. Il mancato ricovero dei soggetti stabilizzati secondo le normative del Piano Sanitario Generale, costituisce per l’azienda un danno economico con gli operatori sanitari spesso costretti a lavorare violando gli standard dei livelli di assistenza essenziali previsti per legge.
Le nuove norme sulle ferie e il poco personale, hanno quindi spinto in queste ultime ore il direttore generale, Michele Vullo, il direttore sanitario, Paolino Reitano, e il direttore amministrativo, Domenico Moncada, dell’azienda sanitaria Papardo di Messina a redigere un documento in cui si dispone, a partire da giorno 11, l’utilizzo del pronto soccorso fino alle ore 20, svolgendo dunque un servizio di sole 12 ore quando per legge, dovrebbe essere aperto h24.
La notizia della chiusura notturna del Pronto Soccorso del Piemonte non ha sorpreso più di tanto i sindacati, che nelle scorse settimane avevano già denunciato Vullo per i suoi propositi.
Sulla vicenda, dai risvolti sempre più assurdi, preoccupante è il silenzio di alcuni consiglieri regionali messinesi presenti anche all’interno della Commissione Sanità.
“L’assessore Gucciardi”, così come sottolineato da Pippo Calapai e Mario Macrì della Uil-Fpl, Pietro Pata, segretario regionale di Anaao-Assomed e dal comitato “salviamo il Piemonte”, “aveva assicurato il mantenimento dei livelli assistenziali e la piena funzionalità del Pronto soccorso e sorprendente è stato il passo indietro compiuto dall’assessore dopo l’incontro avuto proprio con Vullo a Palermo”.
In merito a quest’ultima questione si è espresso il parlamentare regionale di Forza Italia, Franco Rinaldi, il quale si è detto “sorpreso della decisione assunta dal dott. Michele Vullo che intende chiudere da lunedì prossimo il Pronto soccorso del Piemonte durante le ore notturne. Tale scelta è in contrasto con quanto previsto dalla legge regionale 24, approvata dall’Ars e fatta propria dal governo, in cui si avanzava la richiesta di assunzioni di personale a tempo determinato”. “Ci si augura che tale provvedimento venga respinto non solo perchè è impensabile che la città possa rinunciare al Pronto soccorso anche se solo durante le ore notturne, ma anche per il personale sanitario e medico che insieme ai cittadini sono allo stremo con quet’ultimi che si ritrovano negati anche i diritti alla salute”. (@Pietro Genovese)