Investire nelle materie prime: ecco come si fa con il trading

Quando si parla di trading online, la prima cosa che salta in mente è generalmente il Forex, ossia il grande mercato delle valute internazionali, che è ora accessibile anche da internet con le apposite piattaforme. Non tutti sanno però che questo non è l’unico ambito finanziario con il quale si possono realizzare dei profitti online: è infatti possibile tentare di guadagnare delle somme interessanti investendo anche sulle materie prime, come andremo a spiegare qui di seguito.

Come e dove vengono quotate le materie prime
Asset è il termine con il quale, nel linguaggio tecnico del trading, si definisce qualsiasi bene quotato in borsa: con questa definizione ci si riferisce quindi ad azioni (come quelle di Apple, Facebook e Coca Cola), ad indici (panieri dei titoli principali in un mercato azionario, come il Dow Jones negli USA o il Nikkei 225 in Giappone), alle già citate valute monetarie del Forex ed infine alle cosiddette commodities, che comprendono tutti i beni di consumo, gli asset del comparto energetico ed i metalli preziosi. Ed è proprio investendo sulle commodities che ci si potrà cimentare con il trading nelle materie prime. ,Certo, guardando questo grafico sul petrolio non è facile fare trading su questa materia prima, meglio forse puntare su oro e argento.

Rispetto ad un’azione, il cui titolo è definito dalle quotazioni su un mercato, come ad esempio la Borsa di Milano o quella di New York, le quotazioni di una materia prima poggiano su un meccanismo diverso. Se facciamo riferimento ad esempio al petrolio, occorre dire che non ne esiste un “marchio” unico, in quanto il greggio viene estratto, raffinato e distribuito in diverse aree geografiche intorno al mondo. Al fine di definire il suo prezzo, si prendono come punti di riferimento dei cosiddetti “benchmark”, ossia delle varietà specifiche di petrolio (il Brant Blend e il WTI), ed è proprio sulle quotazioni di queste qualità che si orienta il prezzo nel mercato globale.

Le due varietà citate vengono quotate presso il NYMEX di New York e all’Intercontinental Exchange di Atlanta, due borse dove si contrattano i prezzi delle commodities. Nel caso del greggio, l’unità di misura utilizzata in ambito finanziario è il barile, al quale corrispondono quasi 160 litri.
Il trading online con le commodities
Sempre rimanendo nel tema del petrolio, chi volesse realizzare dei profitti con questa materia prima non deve necessariamente acquistare dei barili a basso prezzo, per poi stiparli in cantina e rivenderli quando il loro valore risulta più conveniente. Grazie alle piattaforme online che consentono l’utilizzo dello strumento dei CFD, si potranno facilmente ottenere dei guadagni senza neanche possedere un certificato di possesso dell’asset. CFD è un acronimo dei termini inglesi “Contract For Difference”, ossia contratto per differenza.

Con questo strumento derivato, si ha la possibilità di effettuare operazioni di compra-vendita sull’asset di riferimento, senza possederlo a tutti gli effetti: tramite le funzioni dell’interfaccia di trading online, si potranno infatti aprire e chiudere dei contratti temporanei, cercando di guadagnare dalla differenza di prezzo del sottostante al momento della chiusura del contratto stesso.

Il margine di guadagno con queste operazioni potrà essere ulteriormente ampliato utilizzando la funzione della leva finanziaria, che consente di moltiplicare il profitto in base ad una costante. Applicando questo strumento, si dovrà tuttavia essere particolarmente cauti, in quanto, in caso di esito sfavorevole, anche gli eventuali passivi potranno lievitare proporzionalmente.

 

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