Si è chiuso con l’assoluzione piena il processo a carico del deputato Ars Marcello Greco, indagato dalla magistratura nel 2013 per gli oneri riflessi percepiti dal Comune di Messina nel periodo compreso tra il 2008 e il 2009, quando Marcello Marcello Greco ricopriva la carica, a Palazzo Zanca, di consigliere comunale.
Il giudice monocratico Calabrò lo ha assolto perché i fatti non sussistono.
Il deputato all’Ars era accusato di due ipotesi: uno di falso e una di truffa per un una somma complessiva pari a 15.000 euro. L’accusa parlò, nel 2013 di oneri illeciti percepiti in modo irregolare.
Sotto l’occhio del ciclone l’azienda di famiglia dello stesso Greco, in quanto il contratto stipulato con la Eredi Greco durava un paio di mesi, periodo necessario per chiedere il rimborso. Il difensore del deputato, l’avvocato Forganni, durante questo lungo periodo, sulla base delle informazioni da lui possedute, ha invece argomentato sulla non corretta impostazione del capo di imputazione, poiché la richiesta era stata presentata, dopo la morte del titolare dell’azienda, dai fratelli Greco, in fase di liquidazione dell’azienda.
L’inchiesta sugli oneri riflessi percepiti dai consiglieri comunali di Palazzo Zanca, condotta e portata aventi dalla Polizia Giudiziaria, ha passato al vaglio la posizione di praticamente tutti i consiglieri: per 12 di loro è arrivata l’archiviazione, quattro restano invece sotto processo.