Questa mattina mezza Sicilia si è svegliata come in uno scenario da “Day After Tomorrow”. Le nuvole non si distinguono dal fumo, l’aria è irrespirabile, e quasi in ogni angolo c’è la percezione di puzza di bruciato. Sembra quasi uno scenario apocalittico ma in realtà è solo quanto si registra all’indomani di una giornata in cui gli incendi, alimentati anche dal forte vento di scirocco, hanno avuto la meglio sull’uomo e la natura.
Seppur riaperta dopo dodici ore, l’autostrada Palermo Messina arde ancora. Tante infatti, le zone dove sono ancora vivi i focolai. Nella notte, lungo questa zona, il silenzio è stato disturbato solo dai rumori dei canadair, impegnati a buttare e raccogliere acqua. Nella giornata di ieri, non era solo Palermo a bruciare. In provincia di Messina, esattamente a Capo D’Orlando, parecchi gli edifici commerciali raggiunti dalle fiamme. A Barcellona, tra Portosalvo e Protonotaro, gli incendi, così come successo nel capoluogo siciliano, hanno lambito degli edifici abitativi, subito sgomberati. Nella zona di Furnari, Pace del Mela e paesi limitrofi si chiede lo stato di calamità, con i sindaci che chiedono acqua per i soccorritori e il ripristino dei collegamenti telefonici saltati a causa delle fiamme. Il bilancio sanitario al momento è l’unico sicuro.
Tra Messina e Palermo ben ventuno i feriti e 70 i ricoverati. Il bollettino di guerra causato dagli incendi comunque, non si esclude che tenderà a salire. Qualcosa tra i mezzi di soccorso non ha comunque funzionato. Sia nel palermitano che nel messinese, parecchi i vigili del fuoco assenti sui luoghi dell’incendio, con gli agenti militari presenti sul posto solo con mezzi di fortuna. Intanto sull’Isola è emergenza totale. Questa mattina a Palermo , il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, in Prefettura, incontrerà le Forze dell’ordine in un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Scopo dell’incontro è dare risposte ai cittadini chiarendo come tutto ciò sia stato possibile che accadesse.