Affiatamento, cultura e determinazione sono state le armi vincenti di Daniele Petralia (da Catania), Daniele Pronestì (da Polistena) e del milazzese Stefano Nastasi, studenti al III anno della Facoltà di Architettura di Ferrara. La giuria del World Architecture Festival di Singapore, il più grande evento di Architettura del mondo, ha così motivato il premio: “Eccellente esempio di un design che è sia fortemente contestualizzato sia molto all’avanguardia. Il progetto è stato presentato con ammirevole chiarezza e delle visualizzazioni di primo ordine. Progettato in maniera estremamente matura ed anche con un approccio che mette l’uomo al centro del progetto”.
Il progetto presentato dai rampanti studenti dell’Università di Ferrara, denominato “Nel cuore dell’architettura rinascimentale”, ha dimostrato l’attenzione e la maturità con cui i giovani stanno vivendo la loro permanenza nella città estense, andando a cogliere ogni particolare che possa renderla sempre più vivibile e moderna senza intaccarne il prezioso contesto storico. Stefano ed i due Daniele hanno completato il progetto di riqualificazione di un’area industriale dismessa di Ferrara inserendo una struttura museale a forma di “diamante” per richiamare le caratteristiche della facciata del più famoso palazzo rinascimentale estense “Il Palazzo dei Diamanti”. Nel final contest di ben 36 ore di progettazione a Singapore, il giovane team orgogliosamente meridionale, ma onorevolmente ferrarese d’adozione, ha dimostrato di essere nettamente superiore agli avversari, mettendo in riga team di prestigiose università come la Bahcesehir University di Istanbul, Turkey, la Chinese University of Hong Kong e l’University College Dublin, Ireland per ‘Building Mountain’.
I ragazzi hanno fatto rientro oggi 8 Ottobre in Italia e, contattati telefonicamente, hanno raccontato di non aver lesinato emozioni e lacrime nel momento della designazione della vittoria di fronte ad oltre 1800 delegati provenienti a Singapore da tutto il mondo!
Che futuro avranno questi giovani studenti in una società troppo poco meritocratica è la domanda che ci lascia perplessi, ma ottenere un riconoscimento mondiale di tale levatura dopo aver vinto anche a Siracusa il premio internazionale bandito dall’Università di Siracusa denominato “Il messaggio di Archimede”, non dovrebbe lasciare adito a dubbi.