Si dovranno difendere dall’accusa di truffa il prossimo 9 dicembre dinanzi al giudice monocratico cinquantacinque tra impiegati e funzionari dell’ex Provincia regionale di Messina rinviati a giudizio dal gup Daniela Urbani, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero.
Stralciate due posizioni che saranno trattate nella prossima udienza. L’inchiesta risale al dicembre 2012 quando gli investigatori della Digos iniziarono il monitoraggio d’ingresso e d’uscita dei dipendenti di Palazzo dei Leoni.
Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Antonio Carchietti, e fecero emergere che alcuni dipendenti facevano strisciare il proprio badge ad altri, facendo in modo che l’impiegato risultasse sul posto di lavoro nei momenti in cui invece era assente.
Si tratta di Rosario Anastasi, Umberto Andò, Rosa Arnò, Santo Arrò, Caterina Basile, Santo Bonasera, Antonino Bonansinga, Roberto Branca, Rosario Bruschetta, Anna Burrascano, Francesca Sofia, Teodora Scandurra, Paola Franciò, Demetrio La Torre, Giuseppe Di Giorgio, Salvatore Gullì, Giovanni Sidoti Pinto, Graziella Currenti, , Andrea Valenti, Pasquale Retti, Ettore Grimaldi, Gaetano Mangano, Giovanni Liotta, Antonino Infondenti, Santi Paladino, Giovanni Tripodo, Antonino La Camera, Carmela Caiezza, Giorgina Rosaria Caruso, Giuseppe Parisi, Daniela Cafeo, Giovanni Loria, Placido Giordano, Salvatore Libro, Alfio Tiano, Giuseppe Gemelli, Santo Mondello, Mario Micali, Maurizio La Spina, Maria Caputo, Nicola Libro, Rosario Mondello, Orazio Lombardo, Maria Giovanna Militello,, Carmelo Gambadoro, Natale Chillemi, Domenica Mangraviti, Domenica Di Fini, Angela Rosalba Melita, Daniele Santi Piccione, Giuseppe Giacobbe, Alfredo Misitano, Luigi Triglia, Marisa Passalacqua, Cosimo Pistorino, Santo Patané, Angela Criscillo, Carmela Sedia, Francesco Cristaudo .