In Sicilia è corsa contro il tempo per evitare una nuova emergenza rifiuti. I permessi alle discariche, ormai scaduti da tempo, stanno creando caos e disagi in quasi tutta la regione. In attesa di un provvedimento del Presidente Rosario Crocetta, sulla gestione del settore nei prossimi mesi, oggi tante le discariche che sono rimaste chiuse.
Motta S. Anastasia, Matarana nell’agrigentino, Lentini, sono solo alcune delle realtà che stamani hanno lasciato i cancelli chiusi e i camion in coda.
Anche Messina e Catania non sono esentate dal caos. Il commissario di Messinambiente Giovanni Calabró ha scritto all’amministrazione Comunale, responsabile del conferimento rifiuti nella discarica, per chiedere quali saranno i tempi per ovviare al problema e cercare di evitare l’emergenza in città mentre nel catanese, il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, sulla vicenda ha protestato, iniziando lo sciopero della fame.
Ad Acireale, i compattatori della ditta “Sensei” non hanno potuto scaricare per via della discarica chiusa gestita dalla “Sicula Trasporti S.r.l”, in attesa dell’ordinanza regionale che rinnovi le concessioni.
Nel trapanese, Domenico Venuti, primo cittadino, si è recato direttamente alla procura, per denunciare la cattiva gestione della discarica cittadina.
A tutto questo caos, si aggiunge anche la questione dei nuovi impianti (TMB), in grado di trattare in modo meccanico-biologico i rifiuti.
Le realtà di Messina, Gela e Enna, per avviare i lavori di tali impianti, attendono le risposte da parte del Ministero, mentre nell’agrigentino e e nel palermitano i lavori per queste strutture si sono bloccati per cavilli di natura burocratica. Quasi realizzato invece, quello di Trapani.
In attesa dunque, che la situazione si sblocchi, con il rilascio da parte della Regione delle nuovi concessioni, i rifiuti potrebbero essere dirottatati nella discarica palermitana di Bellolampo, ma sarebbero, così come indicato dalla Regione, pronte delle navi in grado di trasportare la spazzatura verso regioni che hanno dato disponibilità di accoglierla. (@Piero Genovese)