Il Segretario Provinciale del sindacato Fsa/Cnpp denuncia l’ennesimo episodio di violenza a carico di una guardia carceraria nell’OPG di Barcellona. Nella conferenza stampa del 7 agosto scorso i responsabili della struttura hanno dichiarato che la vera problematica dell’OPG ruota più che sulla carenza di organico (che comporta un aggravio) sulla normativa attuale che quasi equipara i detenuti in condizioni di disagio mentale agli altri per i quali non si ha necessità di un personale medico specifico. Ricordiamo la denuncia riguardo gli psicologi lavoranti sole 10 ore al mese – insufficienti anche secondo il responsabile medico della struttura – e le mancate assunzioni (proprio in vista di una riconversione) di medici ed infermieri in sostituzione dei molti andati nel frattempo in pensione.
Così la domenica scorsa, 23 settembre, una guardia è stata ripetutamente colpita in volto da un nuovo ospite della struttura, internato proprio per problemi di mente, durante l’usuale trasferimento dalla cella alla cappella. Le sole conseguenze per il poliziotto, fortunatamente, sono state quattro punti di sutura ad un sopracciglio e tanta paura. Le guardie, obbligate ad avere contatti con gli internati senza alcuna protezione specifica, sono a rischio esattamente come gli internati ed i detenuti stessi, che non sono agevolati nella propria residenza in queste strutture da un ordinamento più tutelante per tutti.
Almeno è ciò che si legge tra le righe di questa nuova denuncia delle autorità legate alla struttura, e la paura espressa mesi fa dal direttore Nunziante Rosania potrebbe rivelarsi profetica: cosa succederà nel momento in cui gli internati – e tutte le persone che comunque sanno di non poter tornare a casa per una dichiarata instabilità ancora invalidante – verranno definitivamente a conoscenza della – tante volte rimandata – conversione in carcere ordinario del Madia? Come reagiranno queste persone sul cui futuro ancora non c’è certezza? Difatti non v’è ad oggi una decisione ufficiale circa la nuova residenza di questa ventina di persone attualmente considerate inguaribili e di quelle in corso di cura. Case di assistenza private? Strutture pubbliche con ordinamenti ad hoc?
A distanza di mesi ed a breve scadenza dal 31 Marzo prossimo non v’è una risposta a domande che il direttore e tutto il personale carcerario non smettono di porsi. Con la sola speranza che questo caso di violenza non sia legato a tali incertezze e che possa rimanere un episodio isolato, si comunica che proprio per discutere nuovamente dei problemi dell’OPG vi sarà una giornata di sensibilizzazione ed informazione questo sabato, 29 settembre, organizzato dalla rete “Stop Opg” che invita tutti a partecipare seguendo il calendario presente sulla omonima pagina di facebook. (CARMEN MERLINO)