C’e’ maretta sul Ponte di Messina. La societa’ concessionaria dell’opera (la Stretto di Messina) ha presentato ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro la delibera del Cipe che ha tagliato i fondi all’infrastruttura, circa 1,28 mld, spostandoli su altri interventi.
Si tratta, scrive MF (Milano Finanze), della decisione presa dal Comitato interministeriale per la programmazione economica lo scorso 20 gennaio, considerata illegittima da Stretto di Messina per una serie di ragioni, che vanno dal fatto che i fondi le erano stati assegnati per legge a quello che la delibera e’ stata approvata senza una preventiva istruttoria con la concessionaria, che avrebbe potuto far emergere prima della sua approvazione una serie di criticita’.
Prima fra tutte l’elevato costo che la societa’, e quindi lo Stato, dovrebbe sostenere se il Ponte sullo Stretto fosse cancellato con un colpo di spugna. Il rischio e’ che si debba riconoscere al contraente generale Eurolink un indennizzo “ricompreso tra i 228 e i 258 mln euro”, si legge nel testo del ricorso.
Intanto giovedì 27 alle 15 è prevista a Roma una Conferenza dei servizi in merito ai siti di deposito definitivo del progetto dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina e dei collegamenti stradali e ferroviari sui versanti Calabria e Sicilia, convocata, dal Capo della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ing. Ercole Incalza.
La riunione si terrà presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Con il direttore generale della Stretto di Messina, ing. Giuseppe Fiamminghi, ed il commissario straordinario del Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci, parteciperanno i Ministeri interessati, la Regione Siciliana e quella Calabrese; Provincia e Comune di Messina, oltre alle amministrazioni comunali dei territori interessati sulle due sponde, Enel, Ansa, Rfi, Snam e Cas.
Ricordiamo che ogni Amministrazione/Ente convocato dovrà partecipare alla seduta con rappresentante legittimato ad esprimere e manifestare la volontà dell’Ente nell’ambito delle proprie competenze istituzionali o sociali.