La piscina Cappuccini ospiterà dal 20 al 23 maggio la finale a sei che assegnerà lo scudetto femminile di pallanuoto. Le società del Nord non hanno affatto gradito, specie Padova. Si gioca all’aperto e per i dirigenti patavini si rischia che le repentine variazioni climatiche importanti, che andrebbero a minare sia il regolare svolgimento degli incontri , sia lo spettacolo televisivo per gli appassionati lontani , potrebbero creare problemi.
E si domandano se sia già stata stabilita una sede sussidiaria , magari non nella città di Messina, creando però ulteriori problemi ai pochi tifosi che saranno presenti. Inoltre, c’è chi pensa che per la Despar Messina, accollarsi tutte le spese organizzative , ospitando le delegazioni, in questo periodo particolarmente difficile , costituisca uno sforzo enorme per una società di pallanuoto. .
Lo scorso anno in occasione della Ccoppa Italia gli spalti della piscina Cappuccini di Messina erano pieni di pubblico, nonostante le condizione meteorologiche fossero avverse.
Molti tifosi del Plebiscito (che sicuramente sarà in finale) non scenderanno a Messina visti i costi (aereo, altri spostamenti, ecc), mentre con altra sede sarebbero stati organizzati pulman come nella finale ad Imperia. Questo non è solo un danno per la squadra Patavina (mancanza del proprio tifo), ma per tutto il movimento. Dubito infatti che i tifosi di Bogliasco, Prato, Rapallo e altre eventuali del Nord scendano in massa a Messina. Risultato: poco pubblico, poco spettacolo, poco seguito….danno per la pallanuoto. !
Encomiabile il Messina nella sua volontà di organizzare le finali scudetto e di accollarsi tutte le spese ma non credo sia giusto fare la finale in Sicilia per tanti motivi. La final six dovrebbe essere un evento di promozione della pallanuoto a livello nazionale e si dovrebbe scegliere una sede in grado di essere raggiunta dagli appassionati di tutte le squadre. A Messina chi ci va? Dal punto di vista logistico, anche se ospitate, le squadre devono comunque fare uno sforzo. A livello sportivo ci sarà un vantaggio indubbio per la squadra di casa per via della piscina all’aperto. La sede ideale dell’evento dovrebbe essere Roma, giusto palcoscenico ma la FIN preferisce svilire lo scudetto femminile cedendo l’organizzazione al miglior offerente. E’ anche pericoloso chiedere ad una società di accollarsi le spese di organizzazione di una finale scudetto. C’è il rischio di spiacevoli polemiche in caso di partite dall’andamento dubbio. Se fossi dirigente di una squadra di A1 non avrei accettato questa tristissima cosa. Che tristezza. .
Mi domando a cosa servano 8 mesi di campionato e 18 partite se poi alla prima in classifica non viene dato nessun vantaggio alla prima in classifica. Finale in casa della seconda , campo all’ aperto( solo Messina e Cosenza giocano nella piscina scoperta. Ulteriore vantaggio per la squadra messinese) , e probabilmente orari peggiori ( minor riposo). Non credo sia giusto nei confronti di Padova.. Solo nella pallanuoto femminile si prendono queste decisioni strane!
Questa sede di Messina è la pietra tombale sul campionato già ucciso dalla federazione Non state a sentire le balle di quelli che vi raccontano che le decisioni le prendono le società. . Le prende la FIN. E questa di Messina è degna di tutte le altre… propongo di assegnare alla squadra di Genovese anche tre gol di vantaggio nella finalissima, visto che ci siamo….
Una prima in classifica che fa la finale scudetto in casa della seconda. Paradossale.Queste cose si vedono solo nella pallanuoto. Ma che vergogna.
@gianfrancopensavalli