Un attacco controproducente quello di Vincenzo Nibali nella sesta tappa del Giro d’Italia 2016. Il siciliano è stato il primo degli uomini di classifica ad attaccare, ma è stato rimbalzato da una salita meno adatta alle proprie caratteristiche rispetto a quando pensava. La decisione tuttavia è arrivata in seguito alle direttive di Giuseppe Martinelli, che aveva programmato l’azione di Jakub Fuglsang per costringere le altre squadre ad attaccare, ma anche per dare un punto di appoggio al capitano, che invece non è riuscito a fare le differenze, sparando le sue cartucce al momento sbagliato, visto che poi si è trovato costretto a difendersi, perdendo terreno al momento dell’attacco di Tom Dumoulin, sempre più maglia rosa.
Apparso comunque tranquillo, né polemico con la squadra, consapevole che “per i verdetti bisogna aspettare le vere salite”, lo Squalo dello Stretto dopo il traguardo spiega infatti che “oggi ha sbagliato l’ammiraglia” perché si trattava di una “salita più per corridori esplosivi”. Una colpa che lo stesso direttore sportivo della Astana accetta, ammettendo l’errore tattico.