L’hanno chiamata “matassa” per meglio spiegare l’intrigato legame che tra le cosche messinesi decapitate dall’operazione di polizia di oggi che ha portato tra l’altro all’arresto del consigliere comunale Paolo David.
Le misure cautelari sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Messina con la collaborazione dei Commissariati della Provincia e delle squadre mobili di Palermo, Catania, Caltanissetta, Enna, Reggio Calabria e Vibo Valentia.
“Il questore ha anticipato quello che io ritengo l’aspetto più significativo e innovativo di questa operazione – dichiara Lo Forte – che ci dà un quadro delle organizzazioni mafiose messinesi aggiornato”.
“Non siamo noi che inseguiamo ex post quello che è successo, ma che conoscendo come funziona oggi la struttura siamo in grado di capire e orientare le indagini in maniera più rapida. Diciamo che in sintesi questo è emerso da questo eccellente lavoro, ad ogni intercettazione è seguita una puntale osservazione e verifica e per questo ringrazio le forze di polizia per la forte motivazione. Basta leggere le pagine dedicate ai riscontri, per comprendere le conclusioni di queste indagini”.
“Il progetto investigativo è stato avviato circa due anni fa – continua Lo Forte – e come avviene oggi in tutte le realtà mafiose evolute non esiste di per sé una organizzazione piramidale formale (da almeno vent’anni) ma una struttura organizzata e gerarchica, nel senso che c’è una condivisa ripartizione territoriale delle organizzazioni storiche, una intesa tra alcuni capi che consente una gestione pacifica e coordinata delle attività criminali che agiscono di intesa, istituzione di una cassa comune e soprattutto questo principio gerarchico di una autorità di mediazione che viene riconosciuta sul piano personale ad un determinato soggetto storico che è Carmelo Ventura. Non che sia il capo “formale”, ma è in ultima istanza il delegato dagli altri capi in caso vi sia la necessità di contemperare le esigenze delle famiglie.”
Di seguito i nominativi raggiunti dall’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Messina, Maria Teresa Arena, su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica della DDA Liliana Todaro, Maria Pellegrino e del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo.
Quattro le società sequestrate: “La Piazzetta s.n.c. di Giovanni Ventura &C, Consosrzio Sociale Siciliano, Ser.Ge 93 Servizi Generali srl, Cooperativa Sociale Angel.