E’ poco più che maggiorenne il somalo arrestato da polizia e guardia di finanza con l’accusa di essere uno scafista, in particolare responsabile di governare un gommone con 105 migranti a bordo, tra cui 27 minori, salvato in acque internazionali la scorsa settimana.
Quel carico di umanità disperata è arrivato a Messina nella mattinata del 13.4.2016, intorno alle ore 13.30, sulla nave della Guardia di Finanza “Monte Cimone”: a bordo 237 cittadini extracomunitari di diversa nazionalità, recuperati in precedenza nel Canale di Sicilia dal pattugliatore “Dattilo” della Guardia Costiera.
Tra loro anche lo scafista, individuato già durante i controlli da parte della polizia: si tratta di ALI MOHAMMED, che anche secondo indagini da parte della Guardia di Finanza era risultato responsabile nella conduzione del natante e nella chiamata dei soccorsi.
Dalle attività investigative svolte, ancora in corso, si è delineato un quadro preciso in ordine all’organizzazione dell’illecito traffico di esseri umani: i migranti sentiti hanno narrato infatti di essere stati sottoposti a gravi e ripetute violenze e minacce, anche con uso di armi, al momento in cui venivano condotti dai trafficanti presso i luoghi di imbarco in Libia e fatti salire sui natanti e qualcuno di loro sarebbe anche stato ucciso. Su tali fatti sono ancora in corso accertamenti finalizzati ad individuare eventuali complici dell’organizzazione in territorio nazionale.