Morire sull’asfalto. Per abuso di alcool, per un colpo di sonno, per la presenza di tir su strade cittadine. Nella manifestazione in ricordo della piccola Rebecca Lazzarini, uccisa la sera dell’8 marzo da un automobilista ubriaco, anche tutte le altre vittime della strada.
Il corteo si è snodato da Piazza Duomo fino a Piazza Tribunale, luogo simbolo della richiesta di giustizia avanzata dai familiari, che dopo tanti anni di lotte hanno ottenuto dal Governo il riconoscimento del reato di omicidio stradale, approvata quasi come una beffa il giorno seguente la morte di Rebecca e per questo inapplicabile nel suo caso.
A prendere la parola, dinanzi ai presenti (che hanno anche inscenato un flashmob, sdraiandosi in piazza a simulare tanti corpi senza vita sull’asfalto) Pina Mastrojeni Cassaniti, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di strada.
Ed oggi di pericolosità delle nostre strade si continua a parlare, attraverso la manifestazione antitir che si sta svolgendo sul Viale Boccetta, un tratto stradale che resta pericolosissimo e dove nel corso degli anni si sono registrati diversi gravi incidenti.