La vicenda continua a scandalizzare, sebbene da mesi l’infermiere-rapinatore è in carcere, dove gli è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare. Le indagini seguite all’arresto hanno chiarito alcuni particolari di quanto accaduto a Messina dove un infermiere in servizio presso l’Ospedale Papardo era solito somministrare sedativi ai pazienti ivi ricoverati ed approfittare del loro stato di incapacità per derubarli di soldi e carte di credito.
L’autore del reato, Lorenzo LEARDO classe ’74, infermiere da diversi anni presso il locale presidio ospedaliero, nel dicembre scorso era stato indagato dai Carabinieri della Stazione di Faro Superiore per aver somministrato un potente farmaco drogante ai danni di un paziente che, al suo risveglio, si era trovato privo del portafoglio. Analogo episodio si era verificato nel maggio 2014 allorquando LEARDO, dopo aver sedato un docente universitario, si impossessava della sua carta di credito per poi effettuare delle spese in vari esercizi commerciali di Messina. L’attività investigativa condotta con prontezza dai Carabinieri ha consentito di individuare i locali presso cui il LEARDO, effettuava le spese e, tramite la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza, risalire all’autore del reato. Inoltre, i minuziosi accertamenti bancari hanno dimostrato le transazioni illecite che l’infermiere effettuava utilizzando le carte di credito rubate ai pazienti mentre gli stessi risultavano essere ancora ricoverati in ospedale.
Supermercati, negozi di elettronica e rifornitori di carburante erano gli obiettivi prediletti dall’infermiere che, al termine dell’orario di servizio, effettuava transazioni fino a 2000 euro di spesa al giorno ponendo poi la sua firma fasulla sugli scontrini fiscali. Sono stati poi eseguiti riscontri sulle dichiarazioni dei pazienti i quali facevano riferimento al fatto di essere stati sedati e di non aver più trovato il portafoglio al risveglio.
Al LEARDO, attualmente detenuto presso il Carcere di Enna, oggi è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e dovrà ora rispondere al giudice di rapina aggravata nei confronti di persona incapace di intendere e di volere, nonché utilizzo indebito di carta di credito.