di Carmelo Catania – Al parere negativo alla costruzione dell’Impianto a Combustibile Solido Secondario (CSS) – legato al contrasto con il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 – si aggiunge l’avvio della procedura di vincolo che la sezione Beni Archeologici della Soprintendenza ai Beni culturali ha notificato alla Edipower e al Comune di San Filippo del Mela.
Tale procedura, prevista dal Codice dei Beni Culturali, riguarda una delle superfici inedificate interne alla Centrale, dove la estate scorsa i saggi archeologici hanno evidenziato la presenza di un insediamento del periodo post-imperiale.
Lo studio dei reperti rinvenuti con gli scavi preliminari fa ritenere che l’insediamento potrebbe coinvolgere anche l’area in cui dovrebbe sorgere l’impianto alimentato a Css.
Per quest’area la Sezione Beni Archeologici della Soprintendenza aveva già subordinatolo scorso 23 ottobre il suo pronunciamento sul progetto di Edipower/A2A alla effettuazione delle indagini preliminari.
L’avvio oggi della procedura di vincolo costituisce un riconoscimento solenne dell’importanza di quanto già ritrovato e di quanto potrebbe ritrovarsi anche nell’area interessata al progetto di inceneritore.
A prescindere, comunque, dai ritrovamenti che potranno essere effettuati nell’area che Edipower vorrebbe destinare al trattamento del CSS, la procedura avviata denuncia l’incongruenza di una eventuale autorizzazione a bruciare rifiuti accanto all’area destinata a vincolo e in un contesto generale in cui i ritrovamenti archeologici già effettuati sono ampiamente diffusi e parte integrante del territorio.
Corpi estranei sono quelli di Edipower e delle altre industrie presenti, che il Piano destina alla progressiva dismissione.
Le associazioni Man, I cittadini di Villafranca Tirrena e salviamo il paesaggio, con le osservazioni presentate nella procedura di VIA presso il Ministero dell’Ambiente, avevano espressamente segnalato questa grave interferenza del progetto con le evidenze archeologiche presenti non solo nel sito della Centrale, ma anche nell’intero comprensorio.
Secondo Gianni Mento, dell’Associazione MAN Onlus, l’iniziativa della Sezione per i Beni Archeologici della Soprintendenza «è un’ulteriore conferma della naturale vocazione del territorio, base per un suo auspicabile indirizzo verso uno sviluppo sostenibile, legato alla notevole presenza dei beni culturali e ambientali, punti fondamentali per la crescita socio economica, oltre che culturale”».
Duro l’avv. Nino La Rosa, Presidente dell’Associazione I Cittadini Villafranca Tirrena e referente territoriale del Movimento Salviamo Il Paesaggio: «Speriamo che questa iniziativa della Soprintendenza, che avrà il suo peso nella procedura di Via per l’inceneritore, non venga minimizzata dalle realtà locali e dalla stampa (così come è stato per il diniego della stessa Soprintendenza del 5 novembre 2015): sarebbe incredibilmente un incoraggiamento per Edipower, anche se, con il parere negativo pronunziato anche dal Ministero dei Beni Culturali, l’art. 26 del D.Lgs. 42/04 non sembra lasciare spazio ad alcuna ipotesi di inceneritore». (carmelocatania.blogspot.it)