“Abbiamo ricevuto il parere negativo del Genio Civile sulla “Variante parziale di tutela ambientale” e siamo dispiaciuti e stupiti”. Questo l’annuncio dell’assessore ai lavori pubblici Sergio De Cola, che ha così riacceso i riflettori sulla Variante al Prg, dopo le ultime notizie risalenti allo scorso 22 febbraio.
“Dopo il lavoro fatto e le interlocuzioni avute con gli uffici del Genio Civile per migliorare il lavoro fatto sulla base delle indicazioni avute, gli stessi uffici in base ad una presunta carenza di studi geologici, hanno espresso un parere negativo” ha spiegato l’assessore, che ha ribadito come “la variante interviene su una modesta porzione del territorio comunale, circa 840 ettari su gli oltre 21.000, per cui il Genio Civile aveva a suo tempo già autorizzato il PRG a oggi vigente e per cui la Variante propone una significativa diminuzione dell’edificazione possibile”.
“Cioè la Variante toglie, e non sposta, volumi – ha sottolineato De Cola – e quindi non può che migliorare le condizioni di sicurezza, anche da un punto di vista geologico, rispetto alla situazione attuale già approvata e pericolosamente vigente come testimoniano le tragedie, per tutte Gampilieri, che negli anni hanno funestato il nostro territorio. Non a caso la previsione di atterraggio dei volumi cancellati dalla Variante è negli altri strumenti urbanistici in itinere (PIAU, Mortelle Tono, PRG) che sono accompagnati da nuovi studi geologici per verificare la compatibilità delle aree con le previsioni di insediamento e che saranno sottoposti a nuovo ed autonomo parere da parte del Genio Civile”.
“La bocciatura della Variante per motivi geologici – ha concluso l’esponente della Giunta Accorinti – consente il perdurare dello stato di cose per cui il Consiglio Comunale aveva espressamente chiesto nel 2012 la modifica del PRG e consente di continuare a presentare richieste per costruire in aree giudicate pericolose dagli studi geologici fatti dell’Enea. Inoltre ogni ritardo nell’adozione della variante consente che si formino giuridicamente concessioni edilizie e diritti ad edificare proprio su quelle aree del territorio che sono da tutelare”.