Non è stato “soltanto” un seminario. La presenza del ricercatore e scienziato David Carfì al Liceo Seguenza, dove ha illustrato agli alunni della Quinta L l’ultima clamorosa scoperta delle onde gravitazionali di Einstein, ha portato una ventata di ottimismo. La sua storia personale, infatti, è un motivo di speranza per gli studenti messinesi, a cui quando torna in città si concede volentieri, certo che “la condivisione e la divulgazione del sapere è l’esperienza più bella”.
Da quegli stessi banchi di scuola, lo stesso professor Carfì ha iniziato l’approccio con gli studi scientifici che poi lo avrebbe portato a diventare ricercatore del nostro ateneo, dell’Università della California Riverside (USA) e dell’istituto di alta ricerca matematica applicata IAMIS (California, USA). Fino a scoprire, tre anni fa, la cellula locale LIGO della California State University Fullerton, dove si stava approfondendo lo studio sull’esistenza delle “onde gravitazionali”.
“Allora sembrava un sogno, le onde gravitazionali rappresentavano il tallone d’Achille della teoria di Einstein – spiega Carfì, che abbiamo incontrato dopo il seminario – Adesso riusciamo a vedere lo spazio-tempo come un’entità dinamica, un’entità che può essere percorsa da onde, un’entità che può vibrare, un’entità fisica vera e non più solo un modello matematico”.
Sentendolo parlare è facile comprendere perchè gli studenti, letteralmente rapiti dall’interessante lezione, vogliano ripetere l’ incontro con il ricercatore che ha accettato di buon grado di partecipare agli eventi scientifici, coordinati dal prof. Antonio Cammaroto.
Eppure le ricerche di Carfì, apprezzato dalla comunità scientifica internazionale per la sua teoria (riconosciuta) delle sovrapposizioni, e che continua a lavorare sulle applicazioni della matematica all’economia, non trovano altrettanti lusinghieri consensi nell’ateneo messinese, dove la sua presenza è fin troppo discreta.
“In California – ci spiega – la vita per noi ricercatori è esaltante: la comunità scientifica è vivissima, ogni settimana siamo invitati a condividere i progressi, seppur piccoli, delle nostre ricerche, il confronto è continuo, e la stima dei professori verso i ricercatori massima: loro stessi sono consapevoli che è nei laboratori che la scienza progredisce”.
Pianista apprezzato, Carfì ha sviluppato parallelamente alla passione per la matematica e la fisica, quella per la musica. E in questa settimane di permanenza a Messina ha destinato un contributo per il ripristino del pianoforte al liceo La Farina.
Agli occhi di una profana le “onde gravitazionali” fanno tornare in mente Franco Battiato, che parlava piuttosto di “correnti gravitazionali” e ci sfugge una battuta, che al simpatico interlocutore non appare poi tanto inverosimile. Con un professore così, insomma, la matematica sembra soave come una melodia. (@pal.ma.)