Nei giorni scorsi, a conclusione di ulteriori ed approfonditi accertamenti effettuati nel quadro delle attività finalizzate all’aggressione ai patrimoni di provenienza illecita, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad un decreto con il quale il Tribunale del capoluogo peloritano, su proposta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto, ai sensi della normativa antimafia, il sequestro di ulteriori beni riconducibili all’imprenditore barcellonese Salvatore Ofria, classe 1964.
“Nello specifico – comunicano le forze dell’ordine – il sequestro dei beni, ai fini della confisca, ai sensi della Legge 575/1965, ha riguardato tre conti correnti, un conto deposito titoli e un autocarro per il trasporto merci, per un valore complessivo è di circa 90.000,00 euro, tutti ritenuti profitto dell’attività criminosa di Salvatore Ofria in seno all’associazione di tipo mafioso “dei barcellonesi”, gravitante nel versante tirrenico di questa provincia.
Questo provvedimento che, come detto, è stato eseguito dai Carabinieri nei giorni scorsi, si inserisce quale risultato delle attività svolte nel più ampio contesto operativo del Desk Interforze, attraverso il quale, dall’anno 2009, la Direzione Distrettuale Antimafia di Messina ha inteso sviluppare in maniera coordinata le attività di individuazione dei patrimoni acquisiti illecitamente, che una volta reimmessi nel circuito economico legale sono in grado di alterare il sistema economico.
Come si ricorderà, nella prima decade del mese di luglio u.s., il personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina aveva dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro dei beni, ai fini della confisca, emesso dal Tribunale peloritano sempre ai sensi della Legge 575/1965, nei confronti del citato Salvatore Ofria, nei cui confronti, oltre alla proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale ai fini della confisca, era stata contestualmente formulata una proposta di applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. In quella circostanza, i militari dell’Arma avevano sottoposto a sequestro:
la ditta individuale “BELLINVIA Carmela” corrente in Barcellona Pozzo di Gotto, ed avente come oggetto sociale lo smaltimento rifiuti solidi urbani e speciali, la vendita di ricambi ed accessori auto ed altro;
7 fabbricati, tra cui due abitazioni;
11 appezzamenti di terreno, perlopiù destinati a vigneti, uliveti o con destinazione agricola;
10 automotoveicoli, tra cui 5 autocarri trasporto merci;
6 conti correnti per un saldo attivo complessivo di euro 1.400.000,00 circa;
per un valore complessivo allo stato quantificabile in circa 6 milioni di euro.
La proposta riguardante la misura di prevenzione patrimoniale verrà esaminata nel corso di un’apposita udienza del prossimo mese di novembre, contestualmente alla trattazione della misura di prevenzione personale”.