Renato Accorinti ha ormai chiuso con la “vecchia guardia”, con quell’anima più genuinamente “anarchica” che lo ha accompagnato nel cammino verso Palazzo Zanca, carica di illusioni e istanze di cui la Giunta, fin qui, non è stata espressione.
Prova ne è l’ultimo “messaggio” inviato a risposta delle polemiche sollevate da Antonio Mazzeo, storico compagno politico di Accorinti in tante battaglie decennali, che l’assessore De Cola conosce “solo attraverso i suoi articoli”. Mentre infatti tra gli accorintiani della prima e seconda ora, i delusi e i fideisti, tiene banco la polemica suscitata su certi “conflitti di interesse” che riguardano l’assessore, proprio ieri il sindaco Accorinti ha nominato un nuovo esperto, che arriva per l’appunto dalla “sfera” della De Cola Associati, per cui ha lavorato come consulente.
Si tratta di Pietro Princi, medico cardiologo ma specializzato in informatica, tanto che già nel 1994 ha partecipato proprio con la De Cola Associati alla progettazione dell’impianto informatico dell’Ospedale Papardo.
Il nuovo esperto, a titolo gratuito (sebbene su questa “prassi” vennero sollevati dubbi da un’altra ex accorintiana come la consigliera Nina Lo Presti) è stato nominato ieri (D.S. n.3 del 18/01/2016) “per la consulenza nelle politiche di e-government per la definizione e l’attuazione di progetti informatici e tecnologici a livello locale”.
Di certo una nomina tecnicamente valida, ma sul cui valore squisitamente politico non si può nicchiare. Un segnale di definitiva rottura verso un’area ormai esclusa dalle decisioni politiche di questa amministrazione: da Visicaro a Sturniolo, da Mazzeo al Collettivo Pinelli, dalla Marano a Marabello, questa Giunta (con unici esponenti Ialacqua e Pino ancora capaci di una qualche intermediazione con la base) è ormai espressione di un progetto politico diverso da quello proposto in campagna elettorale, con “non scelte” su questioni importanti (vedi tir, zona falcata, tendopoli) e pressapochismo in alcune (dal bilancio ai riscaldamenti nelle scuole), che fanno il gioco di chi negli ultimi quarant’anni di governo della città ha permesso che si toccasse il fondo.
Accorinti non può più fare il sindaco a “sua insaputa”: chi lo ha votato credendo in un cambiamento, di certo non si aspettava contentini (tipo le belle iniziative creative che pure sono state fatte, ma li sempre basandosi sulla buona fede dei “credenti”) piuttosto che avere l’opportunità di agire diversamente partecipando alle scelte amministrative. Di certo, partendo dall’Ente Teatro con la sua comunicazione “faidatè” e finendo all’ultima figuraccia targata “Le Donne – Macerata”, Accorinti continua a predicare partecipazione e a razzolare esclusione.
Quando non si tende l’orecchio alle istanze della propria base, è chiaro che si alimenta la debolezza politica, come un lubrificante per le macchine del fango che inevitabilmente sguazzano sulle piccolezze perchè non “serve nemmeno dare fastidio, si da fastidio da solo”. Essere considerati “innocui” è la peggiore decadenza politica. (@Palmira.Mancuso)