E’ uno degli eroi anti isola e sul suo profilo Facebook era comparso, tempo addietro, un post nel quale propugnava la riapertura della via dei Mille al traffico veicolare per poterla attraversare in sella al quad: è Nicola Cucinotta, ex Pd dato per transfugo in Forza Italia, salvo puntuale smentita del diretto interessato che in dicembre ha annunciato il passaggio nei Progressisti Democratici.
Torna sull’argomento dell’isola pedonale in occasione della chiusura natalizia e del conseguente esposto del comitato Via Mille contro amministrazione e associazione Millevetrine, interrogando l’Esecutivo di Palazzo Zanca per sapere se le iniziative proposte dalla sopradetta associazione di commercianti del centro si siano verificate effettivamente e se siano eventualmente state concretizzate in modo conforme a quanto paventato alla vigilia della chiusura della via al traffico viario. Provocatoriamente (!), il consigliere comunale chiede anche se, al netto della somma, vi siano stati miglioramenti alla mobilità sostenibile e se i parcheggi disponibili abbiano o meno avuto una maggiore fruizione nel periodo interessato alla chiusura della strada.
Secondo Cucinotta delle iniziative previste nel mese dicembrino, quelle per le quali si è per l’appunto richiesta la pedonalizzazione temporanea della zona, non vi sarebbe traccia. Le uniche manifestazioni, scrive il consigliere, sarebbero state realizzate da Confcommercio ed esclusivamente nell’area di Piazza Cairoli. Insomma risorse e attenzione concentrate sulla Via dei Mille, dando eco ad una realtà come MilleVetrine, sarebbero state distratte senza un perché, quando invece le si potrebbe più opportunamente dirottare su progetti di riqualificazione più pressanti quali il waterfront (sempre parafrasando l’interpellanza).
Quanto verificatosi sarebbe solo uno degli esempi della “mala gestio” della giunta Accorinti che, per accontentare uno “sparuto manipolo di commercianti facoltosi ha troppe volte in questi anni calpestato la democrazia, offeso la dignità di tanti altri commercianti meno facoltosi, dei cittadini e dell’intero Consiglio comunale, “forse” agendo di impulso e, presumibilmente travalicando le regole senza ben comprendere, come invece si era impegnato a fare, la volontà del popolo”.
Popolo che però può sempre contare sui suoi eroi. E Messina ne ha addirittura sedici.