Fondi ecopass, questi sconosciuti. “In tutti questi anni, tranne in una sporadica occasione in cui venne fatta una sorta di rendicontazione iniziale da parte di questa Amministrazione, non si è mai proceduto ad una vera e soprattutto costante “operazione verità” […] e non soltanto sulle cifre, ma anche sulle scelte politiche relative alla loro effettiva destinazione e alla loro complessiva gestione”. Con queste parole, il consigliere Udc, Libero Gioveni, stigmatizza l’atteggiamento di Palazzo Zanca per il cui esecutivo, i fondi ecopass, a suo dire, non sarebbero stati gestiti con “il massimo della trasparenza e, soprattutto, della chiarezza!”
La tassa di attraversamento istituita dalla giunta Buzzanca avrebbe dovuto contribuire alla creazione di un budget destinato alla manutenzione delle strade comunali, “ nell’ottica di un risarcimento alla città per le decennali violenze infrastrutturali e ambientali subite, chiede di fare definitivamente chiarezza sulla sua gestione attuale e futura nonché sulle relative modalità di impiego” come ricorda lo scudocrociato.
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“Personalmente, per esempio, nonostante Palazzo Zanca abbia manifestato ultimamente la timida (quanto a mio avviso poco sostenibile) intenzione di far riscuotere la tassa con il servizio telepass, ho sempre ritenuto più efficace e sicura la soluzione di far riscuotere l’ecopass direttamente dagli ausiliari del traffico, visto che la loro stessa denominazione potrebbe indurre anche a questo ipotetico impiego, che certamente offrirebbe più garanzie”.
Il consigliere, auspicando una modifica della delibera che istituì l’imposta, suggerisce di “commisurare l’eccedenza di una soglia di peso massimo dei tir (da verificare con un bilico da predisporre agli sbarchi) con una “soprattassa”,” nonché abbassare l’attuale percentuale del 35% degli incassi spettante al Comune di Villa San Giovanni, che si reputa “eccessiva rispetto ai tanti disagi subiti dai Messinesi, visto che il transito dei tir normalmente non colpisce, come invece avviene a Messina, il centro villese”.
Gioveni ribadisce inoltre l’esigenza di fare chiarezza sull’impiego delle somme derivanti dalla tassa.